Omicidio Cecchettin, l’ordinanza del Gip: Turetta “disumano”, scotch sulla bocca per impedirle di gridare
L’ordinanza del Gip descrive un quadro indiziario molto pesante per Turetta, con diversi elementi che sembrano suggerire la premeditazione di questo brutale omicidio.
Il fatto che l’omicidio di Giulia Checchettin sia arrivato a pochi giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne, ha contribuito ad aumentare la rabbia nella nostra nazione su un caso di cronaca che ha tenuto con il fiato sospeso tantissimi cittadini per diversi giorni. Fino all’ultimo, tutti hanno sperato che Filippo Turetta e Giulia Cecchettin fossero semplicemente scomparsi.
Ma nel momento in cui gli inquirenti hanno fatto sapere di aver acquisito un video in cui il Turetta aggrediva a mani nude la sua ex fidanzata, in molti purtroppo erano ormai già pronti al drammatico epilogo che si sarebbe consumato qualche giorno dopo, con il ritrovamento del corpo della Cecchettin.
Turetta è stato arrestato in Germania, dopo una folle fuga durata una settimana che lo ha infine portato a restare senza benzina su un’autostrada tedesca. Non si è opposto all’estradizione, ed entro una decina di giorni dovrebbe rientrare in Italia. Intanto emergono nuovi particolari sul cruento omicidio che il ragazzo aveva forse pianificato da settimane.
Tanti elementi fanno supporre al Gip la premeditazione dell’omicidio
Giulia Cecchettin è stata uccisa a coltellate, è già questo è un elemento che inevitabilmente fa riflettere sulla premeditazione di questo atto. Nel frattempo, l’ordinanza del Gip ha permesso di chiarire molti particolari che fino ad adesso non avevano trovato ancora una vera spiegazione.
A partire dalla segnalazione fatta da un residente delle urla e dalla richiesta di aiuto che aveva sentito provenire da una giovane ragazza, in una zona industriale distante circa 150 metri dall’abitazione dei Cecchettin. Nella ricostruzione fatta dal Gip, Turetta ha aggredito una prima volta la giovane vicino a casa, per poi probabilmente completare questo atroce delitto nella zona industriale di Fossò prendendo a calci e pugni, come mostrato dalle telecamere dello stabilimento Dior.
Spunta poi un altro particolare agghiacciante che non era emerso nei giorni scorsi: si ipotizza infatti che il ragazzo si sia servito di un nastro adesivo già quando si trovava nella zona industriale, per impedire alla giovane di gridare dopo la prima richiesta di aiuto. Tutti elementi che hanno spinto il Gip a definire “disumano” il comportamento di Turetta.