Crimini

Processo Mollicone, parlano gli specialisti del Ris: “Il cadavere era confezionato, non è morta dove è stata ritrovata”

Serena Mollicone (ANSA) – Spynews.it

Nuova udienza della Corte d’Assise di ROma del processo Mollicone. I giudici hanno interrogato gli specialisti del Ris.

Serena Mollicone non è stata uccisa nel luogo in cui gli inquirenti nel 2001 hanno ritrovato il suo cadavere.

Questa una delle verità emerse durante l’udienza che si è tenuta alla corte d’Assise d’Appello a Roma, nel processo sull’omicidio della 18enne di Arce uccisa 22 anni fa. I giudici hanno ascoltato con attenzione la deposizione del luogotenente Casamassima che ha offerta una sua consulenza: “Da tecnico e non da investigatore e sulla base degli elementi isolati sul nastro adesivo, escludo che la ragazza sia stata uccisa sul posto dove è stato trovato il cadavere”.

Subito dopo sono stati ascoltati anche gli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche Vittorio della Guardia e e Ferdinando Scatamacchia, che hanno collaborato insieme a Casamassima nell’indagine:“Abbiamo analizzato i due nastri adesivi che erano attorno alla testa e al sacchetto dell’Eurospin sul volto di Serena Mollicone, perché contenevano i capelli: su quelli ci siamo concentrati. I capelli erano importanti perché era stato trovato il frammento ligneo dalla professoressa Cattaneo che prevedeva quindi lo scontro di Serena contro la porta”.

Caserma di Arce (ANSA) – Spynews.it

Processo Mollicone, gli specialisti del Ris: “Il cadavere è stato confezionato”

Gli specialisti del Ris ci hanno poi tenuto a chiarire davanti ai giudici che i risultati ottenuti per giungere a queste deduzioni non possono essere considerati incerti o “inconcludenti”, in quanto bisogna tenere conto che le analisi effettuate hanno dimostrato come la Molliccone sia effettivamente entrata in quella caserma che secondo l’accusa, è il luogo in cui si è consumato il suo omicidio.

Casamassima ha poi infine aggiunto un particolare molto importante riguardo l’analisi del cadavere della 18enne. Il tecnico ha infatti spiegato che il cadavere “era confezionato” in modo da non rilasciare liquidi, e questa operazione può essere stata portata avanti solo da chi ha conoscenze “criminalistiche” e sa dunque come fare a chiudere le vie aree in un corpo.

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