Il corpo in avanzato stato di decomposizione rimasto seduto su una poltrona per mesi: è stato il triste destino di Renato Monteverde.
Non ci sono tracce di morte violenta: è questa la prima impressione avuta dell’esame cadaverico di Renato Monteverde, 76enne il cui corpo è stato ritrovato mummificato a Civitanova Alta, nel Maceratese.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Agi, sarebbe stato l’amico d’infanzia l’ultima persona ad averlo visto vivo durante lo scorso agosto. A denunciare invece la scomparsa, sono state sorella e nipote dell’uomo.
A non far insospettire i congiunti sarebbero state le abitudini di Monteverde, descritto come una persona eccentrica e dalle diverse occupazioni: il suo passato da fotografo di grido degli anni ’60 e il suo spirito libero lo portavano spesso in giro per l’Europa, accompagnato dall’abitudine di non avere abitudini.
Il ritrovamento è avvenuto da Carabinieri e Vigili del Fuoco sulla poltrona di un vecchio rudere di famiglia dichiarato inagibile, che l’uomo frequentava in maniera transitoria a cavallo dei suoi viaggi.
Secondo la ricostruzione de Il Resto del Carlino, il caso Monteverde ha delle analogie spiccate con altri avvenimenti di cronaca nera registrati negli ultimi mesi. Come quello ad esempio delle sorelle Stortini di Recanati, i cui cadaveri sono stati ritrovati diversi mesi dopo la morte in stato di decomposizione.
Oppure quello della famiglia Canullo, sempre nel Maceratese: una coppia e il figlio invalido sono stati trovati deceduti nell’autunno del 2021.
Ma quello che probabilmente è stato il più eclatante, seguito con interesse dal programma di Rai3 “Chi l’ha visto?”, è stato il caso che riguarda Raffaele Lioce, ritrovato nel marzo del 2023 dopo 5 mesi dalla denuncia di scomparsa. Il cadavere dell’uomo, noto per essere stato un accumulatore seriale, è stato ritrovato nella sua abitazione sepolto da una mole inimmaginabile di oggetti (foto sopra).