Crimini

Alice Neri fu uccisa e carbonizzata | Ma il borsello di Mohamed Gaaloul risulta pulito: il sangue lo può scagionare

Mohamed Gaaloul presunto responsabile dell’omicidio di Alice Neri, il cui cadavere è stato ritrovato nell’auto incendiata nelle campagne di Concordia nel novembre 2022. foto ANSA/Spynews.it

Effettuata la Bpa nel caso Alice Neri, la donna uccisa e carbonizzata a Concordia: potrebbe scagionare Gaaloul da tutte le accuse.

Il femminicidio di Alice Neri, la mamma ritrovata lo scorso anno nell’abitacolo di un’auto carbonizzata nei pressi di Concordia (nel Modenese), rischia seriamente di rimanere impunito dopo la Bpa (Bloodstain Pattern Analysis) effettuata in laboratorio, in cui si è simulato il tragico avvenimento.

Infatti, il principale sospettato Mohamed Gaaloul potrà avvalersi della consulenza nominata da Roberto Ghini, suo avvocato difensore. Tale tecnica è stata recentemente utilizzata nel caso Cecchettin e va alla ricerca di eventuali traiettorie ematiche che possano spiegare le dinamiche di sanguinamento.

Al 30enne tunisino viene contestato di aver ucciso a coltellate la mamma originaria di Ravarino, prima che il suo corpo venisse dato alle fiamme.

“Risulta possibile che il borsello dell’imputato sia rimasto lindo? Mi pare da escludere”: questo il sunto dei risultati ottenuti da Raffaela Sorropago, perito balistico del Tribunale di Roma e titolare dello “Studio Balistico 911” che ha effettuato l’analisi Bpa.

Mohamed Gaaloul potrà contare su una perizia che lo scagionerebbe del tutto ANSA/Spynews.it

Non ci sono tracce ematiche sul borsello di Gaaloul: la difesa si basa su questo

L’esperta criminalista ha poi spiegato: “La vittima ha riportato ferite anche sulle mani: è impossibile che non ci siano copiose tracce ematiche. È presumibile inoltre che Alice Neri sia stata accoltellata all’interno della vettura, altrimenti schizzi di sangue sarebbero stati trovati all’esterno del veicolo bruciato. Quello che ci chiediamo – e su cui stiamo svolgendo accertamenti – è: risulta possibile che il borsello dell’imputato sia rimasto lindo? Mi pare da escludere“.

La parte civile conta invece su due elementi chiave che considera oggettivamente insindacabili per condannare il tunisino: la premeditazione e la natura “prettamente passionale” del femminicidio. Inoltre, non esclude del tutto che sulla scena del crimine ci possa essere stato un terzo uomo.

Un giudizio definitivo su questa triste vicenda potrà essere raggiunto solo a partire dal prossimo 7 febbraio, quando al Tribunale di Modena la Corte d’Assise comincerà il dibattito a carico di Gaaloul.

Share