Strage di Erba, Azouz Marzouk: “Olindo e Rosa sono innocenti, mio figlio troverà pace quando conoscerà la verità”
Azouz Marzouk, che nella strage d’erba ha perso la moglie e il figlio, è ormai da tempo convinto che i due coniugi siano innocenti.
Sarà il 1 Marzo la data decisiva per Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati per la strage di Erba. Da tempo gli avvocati difensori, che sostengono fin dall’inizio l’innocenza dei due, accusando apertamente le forze dell’ordine ad esempio di aver “estorto” a Mario Frigerio la confessione che lo ha portato ad identificare la coppia come coloro che avevano compiuto la strage quel giorno.
Frigerio è infatti l’unico superstite della tragedia in cui hanno perso la vita i suoi familiari, e inizialmente aveva fornito un identikit molto diverso, raccontando agli inquirenti come fosse stato un uomo di carnagione olivastra ad aggredire. Adesso, gli avvocati difensori della coppia, hanno ottenuto che si discuta a Brescia il 1 Marzo 2024, la possibile revisione del processo.
Sarà presente in aula anche Azouz Marzouk, che quel giorno ha perso la moglie Raffaella Castagna e il piccolo Youssef. Inizialmente l’uomo nei primi anni ha sostenuto con fermezza la tesi secondo cui erano stati Olindo Romano e Rosa Bazzi gli assassini che aveva brutalmente trucidato la sua famiglia quel giorno.
Anche Marzouk è convinto dell’innocenza di Olindo Romano e Rosa Bazzi
A un certo punto però Marzouk ha cambiato idea, e si è invece convinto che la coppia sia innocente e che bisogna dunque far ricominciare le indagini: “Rosa Bazzi e Olindo Romano sono innocenti. Mio figlio troverà pace soltanto quando conoscerà la verità”.
Come ha spiegato il suo avvocato difensore Marchiroli: “È un diritto di Azouz sostenere l’innocenza dei due condannati e lo farà. La posizione che sosterremo in aula è in linea con l’istanza di revisione del processo e siamo convinti che ci sia la possibilità di dimostrare l’estraneità ai fatti”.
Già nel 2019 Marzouk insieme al suo avvocato aveva presentato una richiesta alla Procura di Milano per la revisione della sentenza di condanna sulla strage che aveva portato i due coniugi in carcere, sostenendo come “costoro non potessero essere gli autori di una strage così terribile, un eccidio che ricorda l’operazione di un commando”