Agata Scuto scomparsa nel nulla 12 anni fa, l’ex compagno della madre condannato: avevano una relazione
È arrivata la condanna all’ergastolo per Rosario Palermo, accusato di aver ucciso nel 2012 la 22enne Agata Scuto.
In questi giorni la Corte d’Assise di Catania ha condannato all’ergastolo, per l’omicidio della giovane Agata Scuto, una 22enne scomparsa nel nulla il 4 Giugno del 2012, il 63enne Rosario Palermo, compagno della madre della vittima in quegli anni. L’uomo dovrà anche scontare le aggravanti relative al fatto che la Scuto fosse anche portatrice di handicap e affetta da epilessia.
L’accusa sostiene che l’uomo avrebbe ucciso la 22enne per poi disfarsi del corpo, a causa del fatto che aveva intrapreso una relazione con la Scuto che aveva portato la giovane a restare incinta. E per evitare che la verità su chi fosse il padre divenisse pubblica, l’uomo avrebbe deciso di ucciderla e far sparire il suo corpo.
Questa è stata la ricostruzione fatta dai magistrati che inoltre sostengono che il corpo della Scuto non sia mai stato ritrovato, perché Palermo lo avrebbe bruciato in un casolare nelle campagne di Pachino nel siracusano. D’altronde ad accusare l’uomo era stata anche la compagna di Palermo, madre della vittima, con cui conviveva ad Acireale.
Le intercettazioni ambientali nell’auto di Rosario Palermo
La donna infatti aveva raccontato che la figlia aveva iniziato ad essere molto gelosa del rapporto che aveva con Palermo, una situazione che l’aveva indotta a sospettare che il compagno e la figlia avessero una relazione.
Ma non solo, perché sembra che tra gli atti del procedimento che hanno portato alla sua condanna vi sia anche un’intercettazione ambientale mentre l’uomo parlava da solo all’interno della sua vettura. E in questo dialogo solitario, avrebbe nei fatti confessato il delitto aggiungendo anche che la Scuto era morta strangolata e il suo corpo bruciato. Elementi che sembrano aver infine convinto i magistrati della sua colpevolezza mettendo fine a un cold case che durava ormai da dodici anni.