Una volta rincasato, il marito ha chiamato subito i soccorsi pensando al suicidio, ma era solo un un gioco erotico finito male.
Non tutto è quel che sembra. E così, anche una scena tremenda all’apparenza può celare dei retroscena tragicomici: è quello che è successo ad un uomo di Genova e a sua moglie in uno scantinato di zona Sestri Ponente.
Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, l’uomo avrebbe trovato sua moglie (dal quale è prossima la separazione) con un cappio al collo, seminuda e priva di forze: pensando in un primo momento ad un tentativo di suicidio, ha allertato il 118 per effettuare prontamente i soccorsi.
Soccorsi che sono riusciti ad assistere la donna e perfino a svelare l’arcano: nessun tentativo di togliersi la vita, semplicemente un gioco erotico finito male. L’incredibile spiegazione viene data dalla diretta interessata, una volta completati gli accertamenti in ospedale: secondo quanto raccontato, era in compagnia di altri tre uomini nel tentativo di mettere in scena una pratica bondage.
“Non volevo uccidermi, era solo un gioco erotico“: così ha spiegato alle forze dell’ordine l’accaduto, narrando come tale pratica consista nell’immobilizzare il partner consenziente legandolo con corde e manette.
Secondo il racconto della donna, sarebbe stato un consiglio di amici quello che l’avrebbe spinta ad abbracciare la pratica bondage: per metterlo in pratica è andata dunque alla ricerca di uomini col medesimo interesse.
Sebbene la 38enne non sia stata mai in pericolo di vita, i medici hanno riscontrato delle lesioni (seppur lievi) al collo e una generale difficoltà nella respirazione spiegata dalla pratica del soffocamento erotico a cui era andata incontro.
Lo svenimento però è stato reale e quello che lascia più perplessi è stato il comportamento dei tre uomini, che l’avrebbero lasciata esanime nel garage prima di fuggire dal posto. Decisiva quindi la presenza del marito che l’ha prontamente soccorsa una volta preso atto della situazione.