In Ungheria è iniziato il processo contro Ilaria Salis, in carcere da mesi con l’accusa di aver aggredito due neonazisti
È iniziato il processo in Ungheria a Ilaria Salis, un insegnante detenuta da quasi un anno nella nazione con l’accusa di aver aggredito due neonazisti.
È iniziato oggi, Lunedì 24 Gennaio, la prima udienza del processo che si tiene a Budapest a Ilaria Salis, un’insegnante di 39 anni, detenuta in Ungheria da quasi un anno con l’accusa di aver aggredito fisicamente due estremisti di destra, durante una manifestazione politica che si stava tenendo nella nazione.
La donna ha fatto la sua comparsa in carcere con mani e piedi legati dalle manette e ha persino accennato un sorriso ai giornalisti. Il suo d’altronde è un caso molto spinoso. Alcuni mesi fa i genitori della Salis avevano infatti lanciato un appello al governo italiano esortandolo a fare di più, e raccontando di come la figlia fosse ormai da mesi sottoposto in carcere a sevizie e torture, costretta a vivere in condizioni igieniche di totale degrado, in aperta violazione a tutti i trattati sui diritti umani a cui aderiscono i Paesi Ue.
Bisogna anche dire che Ilaria Salis è stata sottoposta a una carcerazione preventiva, e dunque al momento non è ritenuto colpevole di questi reati dallo stato ungherese. Ma in fondo proprio questa detenzione preventiva e il racconto dei genitori sulle torture che sta subendo in carcere, sono stati la “molla” che ha permesso di far conoscere questo caso all’opinione pubblica.
L’avvocato di Ilaria Salis sostiene che la donna sia stata incarcerata senza prove
Ilaria Salis ha fatto il suo ingresso per la prima volta nel cercare di massima sicurezza ungherese l’11 Febbraio del 2023. Le accuse fatte dall’autorità ungheresi nei suoi confronti sono quelle di aver pianificato e portato a termine un’aggressione a dei militanti neonazisti in occasione del Giorno dell’Onore, una manifestazione che ogni anno riunisce migliaia e migliaia di attivisti di estrema destra nella capitale.
La Salis è difesa dall’avvocato Gyorgy Magyar, che fa parte di uno studio legale molto noto in Romania per la difesa dei diritti umani. Magyar ha dichiarato che la Salis si dichiarerà non colpevole al processo, sostenendo inoltre come sia stata messa in carcere violando la legge, in quanto non vi erano prove di alcun tipo circa la sua colpevolezza che giustificasse una misura del genere.