Sospeso 12 giorni per un’intervista contro la sua scuola, gli studenti si ribellano: “In pericolo la nostra libertà di opinione”
Sta facendo molto discutere quanto accaduto in una scuola di Modena, dove uno studente è stato sospeso per aver rilasciato un’intervista contro la sua scuola.
Sospeso per dodici giorni dal suo istituto scolastico, per aver rilasciato un’intervista ad un giornale, in cui attaccava apertamente la scuola che frequentava e i motivi che lo avevano condotto insieme ad altri studenti a organizzare uno sciopero non autorizzato.
Sta facendo molto discutere quanto accaduto a Modena, dove lo studente Jacopo Barozzi, che frequenta il liceo ITES della città, ha denunciato di essere stato sospeso dalla sua dirigente a causa delle opinioni espresse in un’intervista. A chiarire e denunciare quanto accaduto è stato l’avvocato del ragazzo, Stefano Cavazzuti che ai microfoni dell’ANSA ha dichiarato che nonostante la comunicazione arrivata allo studente, sono ancora in attesa del provvedimento ufficiale in modo da poter presentare ricorso.
Nella mattina di oggi invece, alcuni studenti dell’Istituto hanno organizzato un sit in per manifestare solidarietà a Barozzi, spiegando anche in una nota come ritenga molto “grave” la decisione di sospenderlo. Un provvedimento che li porti a sentirsi attaccati sulla loro libertà di opinione. Barozzi è rappresentante di istituto ed è stato dunque una delle figure chiave nell’organizzare uno sciopero all’interno dell’Istituto, non autorizzato dalla dirigente.
Il comunicato pubblicato dagli studenti dopo la sospensione di Barozzi
Ma non solo, perché nel comunicato pubblicato dagli studenti, questi fanno riferimento anche ad altri episodi in cui sostengono che per gli stessi motivi, altri ragazzi sono stati presi di mira con una serie di provvedimenti disciplinari che avevano l’unico scopo di intimidire chi manifestava solidarietà verso lo sciopero.
Nell’intervista in questione, Bartozzi si lamentava del fatto che gli studenti venivano ignorati in tutte le proposte presentate per migliorare il loro percorso scolastico, raccontando anche di aver ricevuto anche la minaccia di essere denunciati alla Digos in caso di sciopero non autorizzato.