Una terribile tragedia si è consumata a Catania dove una 13enne è stata stuprata da un branco di ragazzi a Villa Bellini.
La comunità di Catania in questi giorni è stata sconvolta da un tremendo stupro avvenuto ai danni di una ragazzina di tredici anni. Un episodio di violenza reso ancora più grave dal fatto che non si è svolto in un angolo oscuro e periferico della città, ma all’interno della villa pubblica più frequentata dai cittadini.
Nella giornata del 30 Gennaio 2024, sette ragazzi hanno costretto una 13enne ad entrare con loro in uno dei bagni interni a Villa Bellini, uno degli spazi più pubblici più grandi di Catania frequentato ogni giorno da centinaia di persone.
Mentre due di loro stupravano la ragazza sotto lo sguardo impassibile d alcuni complici, altri erano invece impegnati a tenere il suo fidanzato fermo, inerme di fronte a questo stupro.
Subito dopo aver consumato la violenza sessuale ai danni della 13enne, il gruppo è scappato, e quel punto la ragazza insieme al fidanzato, una volta usciti dai bagni hanno chiesto aiuto e sono stati soccorsi da alcuni passanti. Una volta dato l’allarme alle forze dell’ordine, sono immediatamente partite le indagini che in poco tempo hanno portato all’identificazione di tutti i membri del gruppo che si è macchiato di questa orrenda violenza.
Tutti e sette gli accusati sono di origine egiziana, e tre di loro sono minorenni. L’unico sollievo di questa vicenda, arriva dal fatto che i carabinieri sono riusciti a rintracciare i colpevoli nelle loro rispettive residenza in meno di due giorni e come hanno sottolineato nel comunicato pubblicato, “è quindi scattato il blitz, durato fino alle prime luci dell’alba di questa mattina, che ha consentito di catturare i sette sospettati, l’ultimo dei quali rintracciato dopo una iniziale fuga, tra cui i due esecutori materiali della violenza sessuale entrambi minorenni”.
Fondamentale è stato il lavoro svolto dalla Scientifica che “attraverso un minuzioso studio delle tracce forensi a individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un “match” positivo coincidente con quello del minore che avrebbe fisicamente violentato la 13enne”.