Cronaca

Nuovo suicidio in un carcere di Verona, si impicca nella sua cella: è il 14esimo del 2024

Ennesimo suicidio in un carcere italiano (ANSA) – Spynews.it

Un cittadino straniero si è tolto la vita nella sua cella a Verona. È il 14esimo suicidio in carcere da quando è iniziato il 2024.

Il nuovo anno è iniziato da poco di più di un mese, eppure il bilancio dei suicidi in carcere sta già presentando un conto drammatico da pagare. Sono già quattordici infatti i suicidi avvenuti negli istituti penitenziari italiani, numeri che fanno ben comprendere come si tratta di un fenomeno concreto e preoccupante, che oltretutto riguarda gli stessi agenti penitenziari, il cui numero di suicidi ogni anno è fuori scala rispetto a quello di tutti gli altri lavoratori.

Segno evidente che qualcosa non funziona all’interno del sistema carcerario italiano. L’ultima vittima è un cittadino straniero, come ha denunciato subito l’associazione “Sbarre di zucchero” che stava scontando la sua pena nel carcere di Montorio a Verona e che si è impiccato nella sua cella dopo essere stato dimesso dall’ospedale psichiatrico.

Meno di un mese fa invece, è stato un altro italiano con problemi mentali di nome Matteo Concetti a togliersi la vita in carcere, dopo aver oltretutto minacciato per giorni di farlo.

Mani dietro le sbarre (ANSA) – Spynews.it

La madre di Matteo Concetti: “Mio figlio lo aveva detto che se finiva in isolamento si impiccava”

Da quel momento infatti, la madre di Concetti ha iniziato, anche grazie all’aiuto di Ilaria Cucchi, a denunciare come la morte di suo figlio era assolutamente evitabile: “Mio figlio aveva un disturbo psichiatrico accertato, era bipolare, in carcere non ci poteva stare. Tanto meno in isolamento, senza nessuno che lo controllasse, impaurito e agitato com’era. Venerdì mattina, nell’ultimo colloquio che abbiamo avuto, lo ha detto a me e a suo padre davanti alle guardie e a un avvocatessa: ‘Mamma, mi ha detto, se mi riportano giù in isolamento mi impicco’. Io ho chiesto aiuto a tutti, nessuno mi ha dato ascolto e hanno lasciato che si suicidasse”.

La donna inoltre non riesce a spiegarsi come sia stato possibile per il figlio impiccarsi, dato che i controlli all’interno degli istituti penitenziario, impediscono che detenuti con le sue problematiche, possano avere accesso a qualunque tipo di materiale possa essere usato per impiccarsi. Al punto che la madre per visitare Concetti, era costretta a togliersi anche la cintura. Un particolare che spinge la donna denunciare quanto accaduto, e parlare di uno “stato che me l’ha ammazzato” e che non ha forse voglia nemmeno di chiarire al meglio la dinamica del suo suicidio.

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