La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo contro tre agenti accusati di aver brutalmente pestato un detenuto.
Che il nostro paese si scontri ormai da anni con un problema di sicurezza all’interno delle carceri non è certo un mistero. Troppe sono le morti sospette avvenute all’interno degli istituti penitenziari negli ultimi anni, troppi i casi in cui le forze dell’ordine hanno dimostrato di non riuscire spesso ad individuare nelle loro file, tutti quegli agenti che finiscono per ricercare la la loro rabbia e frustrazione sui detenuti.
L’ultimo caso arriva da Venezia, dove la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta per lesioni nei confronti di alcuni agenti penitenziari, dopo la denuncia sporta da un detenuto che sta scontando la sua pena nel carcere di Santa Maria Maggiore. Si tratta di un uomo di 23 anni, che ha allegato alla denuncia presentata, il suo fascicolo clinico.
Sono stati infatti i medici del carcere a visitarlo dopo una rissa, facendolo ricoverare d’urgenza dopo aver accertata le gravi lesioni e un’emorragia interna che aveva sul corpo. Dopo essersi ripreso, il detenuto ha deciso di denunciare i suoi aggressori, spiegando di essere stato brutalmente picchiato dagli agenti che si erano arrabbiati per una sua protesta che aveva inscenato dalla cella, dando fuoco ad alcuni fogli di giornale.
Il ragazzo, originario dell’Est Europa, si trova in carcere per una condanna per rapina a mano armata, e l’aggressione che ha subito gli stava costando la vita. È rimasto infatti diversi giorni in rianimazione prima di riprendersi. E adesso per il suo pestaggio la Procura ha indagato tre agenti del carcere in cui soggiornava.