Costringeva il figlio al digiuno del Ramadan umiliandolo sul suo aspetto fisico: condannato a quattro anni
Condannato a quattro anni di reclusioni un 36enne accusato di aver torturato psicologicamente il figlio perché troppo in carne.
Il Tribunale di Verona ha condannato un uomo di 36 anni a quattro anni e quattro mesi di reclusione con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie e dei suoi due figli di 8 e 5 anni. In particolar modo, la sentenza si è concentrata sugli abusi che l’uomo avrebbe perpetrato nei confronti del figlio di 8 anni.
Da tempo l’uomo, sostenendo che il figlio fosse grasso, lo costringeva ad un dieta imposta con severità e crudeltà. L’uomo infatti, come ha ricostruito l’accusa, lo costringeva ad astenersi dal consumare cibo e bevande, arrivando a insultarlo quotidianamente sul suo aspetto fisico e costringendolo proprio per questo a osservare in maniera rigorosa il ramadan.
Oltretutto, il rito musulmano del Ramadan veniva usato come una scusa dal genitore, perchè la legge islamica prevede che il digiuno non debba essere osservato dai bambini, ma solo dai ragazzi che tra i 12 e i 15 anni entrano nella pubertà. Ma non solo, perché la crudeltà dell’uomo si è spinta anche oltre, presentandosi spesso con un gelato in mano davanti al figlio, ordinando al minore di assistere mentre lo mangiava.
È stata la compagna a denunciarlo per le torture psicologiche subite da lei e figli
Umiliazioni che rappresentavano per il minore una vera e propria tortura psicologica, e che infne convinto i giudici a punirlo con il rito abbreviato a quattro anni di reclusione. L’uomo in realtà si trova in carcere già dallo scorso anno, quando la moglie decise di presentare denuncia per queste violenze subite in famiglia, e il giudice lo giudicò così pericoloso per la sua famiglia da disporre subito l’arresto.