Arriva una nuova intervista di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, sequestrata e data in pasto ai maiali nel 2016.
È tornato a parlare con una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo, la donna sequestrata il 6 Maggio del 2016 per essere poi data in pasto, mentre era ancora viva, ai maiali.
Un delitto per cui sono indagati due uomini: Salvatore Ascone, un uomo di 58 anni accusato di aver partecipato alla pianificazione di queto atroce omicidio e Vincenzo Punteriero, suocero della donna. E il fratello di Maria Chindamo, ai microfoni del Corriere della Sera, è tornato proprio a parlare delle responsabilità del suocero, dichiarandosi convinto della sua colpevolezza: “In questa terra succede anche che un nonno, canta le filastrocche ai nipoti e nel contempo elabora l’idea di uccidere la loro mamma, sua nuora”.
L’accusa è infatti che l’uomo abbia agito per vendetta dopo che il figlio, l’ex compagno della Chindamo, con cui aveva avuto tre figli, si era suicidato un anno prima, dopo che la donna aveva deciso di lasciarlo per iniziare una relazione con un’altra persona.
Una condanna che però arriverà postuma perché Puntoriero è morto nel 2017, un anno dopo l’omicio di Maria Chindamo. Il fratello nell’intervista ha poi continuato spiegando da dove nasceva l’odio dell’uomo.
L’uomo infatti faceva anche parte di una cosca in Calabria è la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso era il fatto che la sua ex nuora avesse iniziato una nuova relazione con un poliziotto: “Vincenzo Punturiero non avrebbe sopportato quest’onta e avrebbe indicato non solo di uccidere Maria, ma anche il modo per farla scomparire. Maria aveva percepito qualcosa. Era timorosa, non era affatto serena: non pensava mai, però, che l’acredine del suocero potesse arrivare sino a farla uccidere”