Perse la vita a Milano Rogoredo, di fronte alla sede Sky: Gianni Sala potrebbe essere stato ucciso da due guardie giurate, ora indagate.
Siamo in una calda notte di agosto dello scorso agosto, nei pressi degli studi televisivi di Sky a Milano Rogoredo. Qui, precisamente tra il 19 e il 20 agosto 2023, Giovanni Sala (detto Gianni) ha perso la vita dopo una corsa a petto nudo nei paraggi della zona sopracitata.
Ma cos’è successo precisamente? L’uomo si era avvicinato all’ingresso della sede e viene fermato dalle guardie giurate incaricate della sicurezza. All’improvviso una delle due lo immobilizza a terra mentre l’altra lo tiene fermo ponendo pressione sulla gamba.
In totale, è stato appurato dalle telecamere attigue che Sala sia rimasto immobilizzato in posizione supina per 7 minuti. Un tempo sufficiente per smettere di respirare, per un individuo dal background clinico come il suo.
Sala aveva infatti sviluppato una tossicodipendenza che lo portava spesso a frequentare il “boschetto” di Rogoredo, una zona di Milano nota per essere coinvolta di una fitta rete di spaccio. A niente è valsa la corsa in ambulanza, chiamata dalle due guardie una volta capita la gravità della situazione.
Secondo quanto riportato dall’autopsia fatta sul corpo, il decesso sarebbe avvenuto per arresto cardiocircolatorio. Nessuna lesione da schiacciamento riscontrata in zona torace e non c’erano fratture che potevano essere riconducibili all’operato delle due guardie.
Un grosso livido tra volto e collo (non è stato ancora appurato se causato dallo scontro coi vigilantes) e il test per la positività alle sostanze stupefacenti risultato positivo. Il padre si è espresso sulla vicenda, auspicando che la giustizia possa fare il suo corso.
Queste le sue parole: “Dobbiamo cercare di farci forza e andare avanti per dargli dignità a mio figlio. Spero che ci venga data giustizia. C’è la giustizia divina.”
Poi ha proseguito: “Io non ho visto tutto il video all’inizio, ho visto soltanto il finale. Chi ha visto quel video, si è immaginato che lui volesse fare qualcosa negli studi di Sky. Quando ho rivisto tutto il video, che dura un’ora e qualcosa, ho capito che mio figlio aveva bisogno soltanto di aiuto”.