Ciccio e Tore, la madre presenta un’istanza per riaprire le indagini: “I colpevoli ci sono, bisogna fare giustizia”
A sedici anni di distanza dal giorno in cui sono stati ritrovati i due cadaveri, la madre chiede alla Procura di riaprire le indagini.
Sono passati sedici anni dal giorno in cui sono stati ritrovati in una cisterna, il 25 Febbraio del 2008, i corpi senza vita di Ciccio e Torre, due fratelli di 13 e 11 anni scomparsi nel nulla tempo prima.
Una vicenda dai contorni oscuri, con troppi dettagli mai chiariti, e per questo la madre dei due ragazzi ha deciso di presentare una nova istanza per chiedere che le indagini sulla loro morte vengano riaperte. “Mi auguro che questa volta il procuratore faccia luce sul caso: i colpevoli ci sono ed è giusto che su Ciccio e Tore venga fatta giustizia. Siamo fiduciosi”, ha dichiarato la donna. I suoi due figli erano scomparsi due anni prima, nel luglio del 2006 mentre giocavano in strada, e i loro cadaveri sono stati scoperti per puro caso nel 2008, quando un bambino cadde in quella cisterna.
E proprio le operazioni volte a salvarlo, portarono alla luce anche i corpi senza vita dei due ragazzi. Inizialmente le indagini si erano concentrate sul padre dei due ragazzi, da cui la madre si era separata nel 1997, e descritto come un uomo molto violento.
Perché il padre dei due ragazzi è stato scagionato da tutte le accuse
Gli inquirenti iniziarono a sospettare di lui in quanto il suo cellulare risultava spento il giorno in cui era stata denunciata la scomparsa dei due bambini. A questo bisogna aggiungere che qualche mese dopo arrivò anche la testimonianza di tre ragazzini che quel giorno stavano giocando con i due fratelli, e che raccontarono di averli visti salire sulla macchina del padre, una Delta Blu.
Il padre viene arrestato per duplice omicidio nel novembre del 2007, ma dopo il ritrovamento dei copri venne scagionato da tutte le accuse, anche perchè non furono riscontrati segni di violenza sul corpo dei due fratelli.