Forza la porta di una pizzeria e si ubriaca | Senzatetto ritrovato privo di sensi nel locale dai Carabinieri
Una famosa pizzeria della Capitale ha scoperto un’irruzione indesiderata la notte dopo Pasquetta: un senzatetto si era introdotto per un…pic nic.
Al Solito Porzio di Roma: il noto locale capitolino si è risvegliato con un ospite indesiderato, la mattina dopo Pasquetta. Pare infatti che un senzatetto di origini africane si sia introdotto nella pizzeria sfondando a calci la porta a vetri, attirato da un luogo così accogliente da compiere un’illegalità pur di entrarci.
Anzi, diverse illegalità: sembra che l’uomo, dopo esservi introdotto, abbia adocchiato delle bottiglie di vino e abbia ceduto alla tentazione di berle con veemenza famelica. Quindi, si è addormentato in preda alla sbornia, per essere poi ritrovato dai carabinieri addormentato e privo di sensi.
La sbornia lo ha quindi costretto a farsi ‘beccare’ dalle forze dell’ordine e soprattutto dal proprietario del locale, che sui social ha commentato incredulo il fatto: “Non è un pesce d’aprile. Sede Al Solito Porzio di Roma: scassina di notte, entra, si ubriaca, si addormenta e viene arrestato. Non so se piangere o ridere”. A scrivere su Facebook è Errico Porzio, titolare del locale di via Tuscolana a Roma.
La foto della scoperta ha fatto il giro del web, coi carabinieri alle prese con il 30enne africano che è stato ora denunciato per danneggiamento. Non avrebbe rubato nulla, se non il vino bevuto.
Le reazioni sui social sono contrastanti: ilarità e pensieri più profondi
I commenti, come succede in questi casi, si sono sprecati. Alcuni hanno usato l’arma dell’ironia, altri quella della considerazione.
“Aveva trovato chiuso, siccome la pizza lì è troppo buona ci sarà rimasto male” oppure “Si è fatto la pasquetta così…” quelli che hanno ricevuto più like e interazioni su Facebook.
“Certe persone vanno aiutate! Magari lavorando gratis per il danno! Se fanno certi gesti avrebbero bisogno di attenzioni ed essere prese in considerazione magari affrontando una nuova vita” la proposta di di qualcuno che vede la reintegrazione in società una soluzione per situazioni di disagio come queste.
Prestando “attività non retribuita a favore della collettività”, il senzatetto potrebbe infatti ripagare il debito con la giustizia evitando l’esperienza terrificante della prigione.