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Bologna, esplosione centrale di Suviana. I vigili del fuoco: “Situazione difficile, i nostri operatori sono in pericolo”

Suviana, la Guardia d Finanza al lavoro per i soccorsi dopo l’esplosione (ANSA) – Spynews.

Oltre cento vigili del fuoco sono ancora impegnati nella centrale di Suviana, dopo la terribile esplosione che ha ucciso tre persone.

Continuano ad esserci momenti di forte tensione nel bolognese, dopo l’esplosione che si è verificata nella centrale idroelettrica di Suviana, che si trova nel comune di Camugnano, martedì 9 Aprile 2024. Le due centrali elettriche hanno lo scopo di regolare il bacino del Bargi fino a trenta metri di profondità, e sono le più potenti della regione, gestite direttamente dall’Enel, che già nella giornata di ieri aveva dichiarato che l’esplosione si è verificata a causa di un incidente al trasformatore della centrale.

Ci sono ancora quattro dispersi, mentre il bilancio è purtroppo salito a tre vittime. Oltre cento vigili del fuoco continuano a restare impegnati sul luogo, insieme alle unità di sommozzatori e speleologi. E la situazione purtroppo resta molto critica, come ha dichiarato in queste ore Luca Cari, dirigente della comunicazione dei vigili del fuoco: “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci da’ questa idea. La situazione è molto difficile, l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori”.

Secondo le prime ricostruzioni su questo terribile incidente è stata una turbina ad esplodere d’improvviso all’ottavo piano della centrale, mentre il nono piano ha subito dei danni dovuti all’inondazione innescata dal danneggiamento di un tubo di raffreddamento. Continuano gli accertamenti delle forze dell’ordine per chiarire con più precisione l’esatta dinamica dell’incidente e capire se vi siano anche delle responsabilità dirette da parte di chi gestiva l’impianto.

Proseguono le ricerche dei dispersi (ANSA) – Spynews.it

Un ristoratore: “Non abbiamo capito quanto fosse grave, conosciamo chi ci lavorava”

Un’esplosione che ha scosso l’intera comunità, come ha raccontato ai microfoni di Fanpage Simone Cappi, un 47enne che gestisce insieme alla moglie un ristorante che si trova a poche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione: “Noi da dentro abbiamo sentito poco. Non c’è stato un forte boato, ma uno scoppio. I ragazzi in pineta hanno visto la fuoriuscita di un po’ di fiamme e poi del gran fumo per circa un’ora. Ma, in realtà, da fuori non appare particolarmente danneggiata, non si vede nulla. È successo dentro e da fuori non sembrava fosse una cosa così grave. Invece, purtroppo, lo è”.

L’uomo ha poi continuato spiegando che conosceva quasi tutte le persone che lavoravano all’interno della centrale e dunque anche e tre vittime di questa tragedia: “Abbiamo contratti con alcune ditte per la somministrazione dei pasti di lavoro e anche perché tanti sono della zona, li conosciamo a prescindere”.

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