Nuovo scandalo in Sicilia, indagato il vicepresidente Sammartino: cosa sta succedendo
Arriva un nuovo scandalo politico in Sicilia: il vicepresidente Luca Sammartino è indagato per corruzione aggravata.
C’è un nuovo scandalo politico che sta travolgendo la regione Sicilia. Il vicepresidente Luca Sammartino è infatti ufficialmente indagato per corruzione, nell’ambito di un’inchiesta denominata “Pandora” e condotta dalla Procura di Catania. Per il momento, in attesa del processo, per il vicepresidente della regione è scattata la sospensione per un anno dai pubblici uffici, e la conseguente interdizioni da tutte le attività politiche e pubbliche.
Sono state in tutto undici le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura, e che hanno coinvolto politici, imprenditori e funzionari comunali. L’altro nome di punta dell’inchiesta Pandora è infatti il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, già in carcere con l’accusa di corruzione aggravata e voto di scambio.
L’inchiesta portata avanti dalla Procura di Catania è iniziata nel 2018 ed è riuscita a portare alla luce una serie di accordi fatti sottobanco da alcuni politici della regione e persone ritenute vicine e rappresentanti della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Sammartino è chiamato adesso a difendersi da delle accuse che fanno riferimento al periodo tra il 2018 e il 2020, in cui ricopriva il ruolo di deputato regionale, dopo essere stato eletto tra le fila del Partito Democratico nel 2017, risultando oltretutto, con 32 mila preferenze, il più votato dell’intera tornata.
Sammartino avrebbe fatto di tutto per portare voti alla Chinnici
Nel 2019, Sammartino aveva scelto di unirsi a Caterina Chinnici, candidata dei dem in Sicilia, e figlia del noto giudice ucciso dalla mafia. E secondo l’accusa, il vicepresidente avrebbe tentato di ottenere con ogni mezzo possibile voti in favore della Chinnici, corrompendo e promettendo favori verso chi si allineava a questa sua richiesta.
Sammartino, che in quel momento ricopriva anche il ruolo di presidente della Commissione Sanità all’Ars, avrebbe esercitato pressione su diversi enti pubblici, tra cui l’assessorato regionale per favorire il farmacista Mari Ronsisvalle, ottenendo in cambio l’appoggio di quest’ultimo per l’elezione al Parlamento Europeo della Chinnici.