Strage di Altavilla, Carandente e Fina scelgono lo stesso avvocato: “Non vogliono essere etichettati come mostri”
Massimo Carandente ha scelto di nominare come suo nuovo avvocato difensore Critelli, che sta già difendendo la compagna Sabina Fina.
Alla fine Massimo Carandente, uno dei coniugi accusati di aver partecipato alla strage di Altavilla, in cui hanno perso la vita Antonella Salomone e i due figli Kevin ed Emmanuel, ha scelto di farsi difendere dallo stesso avvocato della compagna Sabina Fina, Franco Janfer Critelli, dopo che il suo precedente legale aveva abbandonato per divergenze con il suo assistito.
Carandente e Fina continuano a dichiararsi innocenti e addebitano la cruenta strage ad Antonio Barreca, muratore di 54 anni che, secondo l’accusa, con la complicità della figlia 17enne e della coppia di coniugi, avrebbe tortura per giorni e infine ucciso la sua faiglia in preda al fanatismo religioso. Come ha raccontato lo stesso Barreca agli inquirenti, quando si è autodenunciato per questo triplice omicidio, era convinto che ci fosse il demonio nella sua casa e stava semplicemente tentando di scacciarlo.
E d’altronde, questo era il motivo per cui Fina e Caradente erano stati invitati da Barreca, che li aveva conosciuti il mese prima sui social condividendone le credenze religiose, a soggiornare nella sua villetta insieme alla sua figlia, in modo da poter attuare dei riti purificatori che mandassero via il diavolo dalla sua abitazione. Dopo essere stati arrestati, Fina e Carandente si erano avvalsi inizialmente della facoltà di non rispondere, per poi invece collaborare con la giustizia e dichiararsi innocenti. Una tesi che è stata adesso ribadita dal nuovo avvocato difensore della coppia: “Oltre a professarsi innocenti, sono addolorati per le vittime e anche per il fatto che vengano etichettati come dei mostri. Dobbiamo aspettare i risultati dei molteplici accertamenti e la fine dei vari segmenti del procedimento. Al momento siamo in una fase preliminare”.
Il nuovo legale di Massimo Carandente: “I processi non si fanno per via mediatica”
Critelli ha poi spiegato, raggiunto da un giornalista di Fanpage, che ha bisogno di tempo per capire come procedere nella difesa del suo nuovo assistito: “Abbiamo programmato con il criminologo Gianni Spoletti, nominato mio consulente tecnico di parte, un colloquio difensivo per l’accertamento di ogni dettaglio e soprattutto per tutti gli spunti investigativi del caso complesso e delicato, a tutela della verità piena e degli odierni indagati assistiti. A oggi ci sono molti accertamenti in corso e i processi non si fanno per via mediatica bensì nei tribunali competenti, con tutto il rispetto per il diritto di cronaca che comunque deve avere il limite e il dover della continenza”.