Pifferi si scaglia contro gli agenti: “L’arresto? Un momento terribile” | E ribadisce la responsabilità della famiglia
Alessia Pifferi ne ha per tutti e ha respinto in aula tutte le accuse che la volevano additare come “Mostro”.
Un mostro, un’assassina. Alessia Pifferi ha sentito cucirsi addosso queste parole, dalle detenute del carcere di San Vittore che la additerebbero con questi epiteti senza prima aspettare la fine del processo a suo carico.
In aula per la morte della figlia Diana, la donna ha respinto ogni accusa insieme al suo avvocato, adottando una particolare strategia di contro-accusa nei confronti della sua famiglia: secondo la sua dichiarazione spontanea, sarebbe stato decisivo il mancato sostegno dei suoi congiunti durante la scuola dell’obbligo.
Ne ha anche per la polizia, in maniera particolare contro gli agenti che avrebbero reso il suo arresto un momento terribile. Quello che segue è uno stralcio del botta e risposta tra Pifferi e Accusa in aula.
Accusa: “Questa è una sua affermazione?”.
Pifferi: “No, questa è la verità. Fui messa sotto accusa molto fortemente. Volevano farmi dire a tutti i costi qualcosa che non era”.
Accusa: “Ovvero?”
Pifferi: “Come se io avessi messo la bambina già morta nel letto, quando non è così. Mi mettevano ansia”.
Accusa: “Non aveva la stessa ansia quando ha lasciato sua figlia per sei giorni da sola?”.
La strategia difensiva di Pifferi: la pressione fatta dagli inquirenti
E’ quindi chiaro come Alessia Pifferi spinga sul fatto che gli inquirenti le avrebbero fatto pressione in sede di colloquio per estorcerle la confessione, che secondo la stessa non dovrebbe essere valida.
Non è la prima volta che l’imputata cerca di scaricare la propria responsabilità sugli altri co-protagonisti di questa vicenda. Ricordiamo infatti la “sudditanza psicologica” che le avrebbe fatto l’uomo conosciuto a Leffe, il quale le avrebbe proposto “di lasciare a casa la bambina per andare a fare la spesa”.
Il perito Garberini ha detto di lei in sede di dibattimento: “Guardando alla vita della signora Pifferi come si fa a dire che non ci sia stata una compromissione del suo funzionamento in tutte le aree? Ha un funzionamento assolutamente menomato. Lo ha sempre avuto, fin da quando andava a scuola”.