La Procura di Bari ha sgominato un giro di sfruttamento della prostituzione minorile messo in atto in città, e che ha coinvolto tre ragazze di 16 anni.
Dieci persone sono state arrestate dalla Procura di Bari, e le accuse nei loro confronti sono adesso molto pesanti: avrebbero infatti adescato delle giovani minorenni, convincendole a prostituirsi, facendosi devolvere circa il cinquanta per cento di quanto guadagnano.
L’inchiesta è stata portata avanti dalla Procura di Bari con il coordinamento della Procura della Repubblica, e ha permesso di far emergere quello che si è rivelato un vero e proprio racket basta sullo sfruttamento della prostituzione minorile. È stata la madre di una delle adolescenti coinvolte, ad accorgersi per prima di quanto stava accadendo, insospettita dal comportamento della figlia 16enne. La donna aveva infatti iniziato a notare che la figlia usciva sempre più spesso con una ragazza maggiorenne (Che si è in seguito scoperto essere una escort coinvolta nel giro criminale) , scoprendo in seguito come avesse a disposizione somme di denaro sempre più importanti a sua disposizione.
A questo punto, ha deciso di segnalare tutto alla Polizia che avvia delle indagini che hanno poi permesso di far emergere questo racket clandestino, che aveva oltretutto come clienti uomini molto importanti del tessuto sociale di Bari, tra cui avvocati e imprenditori.
Gli inquirenti hanno in seguito anche accertato che spesso le minorenni coinvolte, spendevano i soldi guadagnati per acquistare molti abiti e cenare in luoghi particolarmente costosi. Si sponsorizzavano attraverso gli annunci online, e fissavano sempre i loro incontri, con il consenso dei loro sfruttatori, in strutture ricettive di lusso, con i clienti che arrivavano a pagare a che diverse centinaia di euro per le loro prestazioni.
L’accusa è inoltre convinta che a capo dell’intero giro vi fosse un uomo di 29 anni, residente a Bari, che è stato arrestato insieme ad alcune sue complici. Per due clienti coinvolti nel giro sono invece scattati gli arresti domiciliari, e così è stato anche per il gestore di una struttura ricettiva che ospitava questi incontri.