Cronaca

Reggio Calabria, scoperta nella scuola degli orrori: collaboratore scolastico accusato di molestie ad una 13enne

Banchi di scuola (DepositPhotos) – Spynews.it

Taurianova, un collaboratore scolastico è accusato di aver molestato e palpeggiato una 13enne seguendola nei bagni della scuola.

La scuola dovrebbe essere per tutti un porto sicuro, nell’età certamente più fragile delle nostre vite. E invece si è trasformata in un incubo, per una 13enne calabrese che a Taurianova (RC) ha avuto il coraggio di denunciare le molestie subite da un collaboratore scolastico del suo istituto.

Secondo quanto riportato da Adnkronos, il fatto è accaduto presso la scuola media cittadina ed ha coinvolto un 65enne operante come collaboratore scolastico. Nel 2023, quando la ragazza frequentava l’ultimo anno di scuola media, l’uomo avrebbe cominciato a rivolgere apprezzamenti alla studentessa durante attività pomeridiane.

Dunque, avrebbe cominciato a pedinarla nei corridoi, fino a quando il culmine delle molestie è scattato all’interno dei bagni, posto in cui l’accusato si sarebbe reso protagonista di violenza sessuale palpeggiando le parti intime della minorenne.

Poi, la confessione alla famiglia e alle amiche ha fatto scattare il codice rosso militare, con le forze dell’ordine e la magistratura che si sono attivate immediatamente per far luce su questa terribile vicenda. Proprio la minorenne si è presentata, accompagnata dai genitori, ai Carabinieri di Taurianova per denunciare il fattaccio.

Scuola (DepositPhotos) – Spynews.it

Il codice rosso: cosa prevede e cosa rischia il 65enne

Niente sconti per chi fa attivare il codice rosso. Secondo quanto riportato da Virgilio, sono state introdotte di recente 4 fattispecie di reato che fanno scattare automaticamente l’allarme: la diffusione illecita di immagini, o video sessualmente espliciti (revenge porn); la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti; la costrizione o induzione al matrimonio; la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Il Gip Anna Laura Ascioti ha potuto contare anche su una registrazione audio che la vittima avrebbe fatto partire col cellulare, che incastrerebbe il collaboratore scolastico: “Non dire niente, mi raccomando, ca m’attaccanu”: non dire niente, mi raccomando, o mi arrestano.

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