Matteo Falcinelli, gli Usa revocano il suo visto: cosa succede adesso
Arriva un vero e proprio colpo di scena sul caso di Matteo Falcinelli, con gli Stati Uniti che hanno deciso di revocare il visto allo studente italiano.
Arriva una decisione a sorpresa dagli Stati Uniti sul caso di Matteo Falcinelli, lo studente di 25 anni picchiato brutalmente dagli agenti di polizia a Miami, per essere poi condotti in centrale e torturato per tredici minuti. Una vicenda che risale al 25 Febbraio 2024, ma diventata nota al pubblico italiano soltanto nelle scorse settimane, quando la madre ha deciso di denunciare tutto, e sono stati pubblicati i video delle angherie e delle torture subite in centrale dal ragazzo.
Una vicenda che ha scosso e traumatizzato profondamente Falcinelli, che, come ha raccontato la madre ai giornali, è finito in una depressione tale da aver tentato più volte il suicidio. Nel momento in cui questo caso era diventato di dominio nazionale, l’ambasciata statunitense aveva dichiarato di aver recepito le preoccupazioni del governo italiano su quanto accaduto al ragazzo, e di aver avviato un’indagine interna.
Subito dopo era arrivata la notizia del benestare del giudice statunitense per il suo rientro in Italia per circa due mesi, per poi fare ritorno in America per il processo. ma come ha confermato ai microfoni di Fanpage l’avvocato della famiglia Francesco Maresca, questa richiesta è stata adesso negata: “Matteo è stato contattato telefonicamente dell’ambasciata americana a Roma, la quale gli ha comunicato che il Dipartimento di Stato americano ha revocato il visto e, pertanto, se lui dovesse uscire dagli Stati Uniti, non potrebbe più rientrare”.
Se Matteo Falcinelli lascia gli Stati Uniti, dovrà sostenere un processo conto di lui negli Usa
Falcinelli era uscito su cauzione dopo due giorni, e aveva accettato di prendere parte a un programma rieducativo, ottenendo in cambio la decadenza di tutte le accuse che gli erano state rivolte dalla polizia tra cui resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio e opposizione all’arresto. ma se adesso decidesse di lasciare gli States, l’accordo si annullerebbe e il ragazzo dovrebbe andare a processo.
Una situazione che per la madre è intollerabile: “Da una parte Matteo ha l’obbligo di rispettare l’ordine della Corte e rientrare negli Usa entro il primo luglio 2024 e dall’altra parte il Dipartimento di Stato americano gli ha revocato il visto senza alcuna certezza che gliene venga rilasciato uno nuovo e nei termini che gli permettono di rispettare l’ordine della Corte”.