Dopo 24 anni di carcere in America, Chico Forti fa rientro in Italia: “Per me comincia ora la rinascita”

Chico Forti (ANSA) – Spynews.it

Adesso è ufficiale, dopo aver trascorso 24 anni un carcere della Florida con l’accusa di omicidio, Chico Forti sta adesso per fare rientro in Italia.

Dopo le indiscrezioni che si erano rincorse negli ultimi giorni, adesso è ufficiale: dopo 24 anni, Chico Forti, l’italiano condannato all’ergastolo in America con l’accusa di aver ucciso l’imprenditore Dale Pikes, farà ritorno in Italia. Non può che esultare la famiglia per una battaglia che dura ormai da un ventennio, e in cui oltretutto questa possibilità era sembrata più volte vicina, senza però mai concretizzarsi.

Chico Forti adesso ha 65 anni e da quanto apprendono alcune fonti giornalistiche, sarebbe già in volo in questo momento da Miami, imbarcato su un Falcon 2000 dell’Areonautica americana. L’uomo è dunque atteso nella capitale italiana nelle prossime ore, e verrà per il momento trasferito nel carcere di Verona. Forti era stato condannato nel 2000, per essere in seguito poi rinchiuso nel penitenziario della Florida, dove ha trascorso gli ultimi 24 anni di vita.

Manifestazione in favore di Chico Forti (ANSA) – Spynews.it

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Si è sempre dichiarato innocente, e grazie anche al costante impegno della famiglia nel nostro paese, la sua storia è diventato un caso conosciuto in tutta la nazione, con diverse inchieste giornalistiche uscite negli ultimi anni che ne hanno messo in dubbio la reale colpevolezza. Da quanto si apprende inoltre, una volta saputa la notizia che il suo rientro in Italia diventava finalmente realtà, avrebbe dichiarato: “Per me ora comincia la rinascita”.

Una vittoria dovuta alle grandi capacità diplomatiche del governo secondo il Ministro degli Esteri Tajani: “Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche, con una grande azione del governo certamente, ma anche della nostra diplomazia. È da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando perché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano”.

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