In Moldavia, la polizia è riuscita a salvare un uomo che era stato segregato e sepolto vivo per quattro giorni da un ragazzo di 18 anni.
Una storia semplicemente assurda e atroce quella che è stata scoperta in questi giorni in Moldavia, e raccontata dal quotidiano inglese Daily Mail. Un uomo di 62 anni è infatti rimasto sepolto vivo per ben quattro giorni prima che qualcuno sentisse fortunatamente le sue grida di aiuto e desse l’allarme alle forze dell’ordine.
Una storia iniziata il 13 Maggio 2024, quando una donna di 74 anni è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione, la stessa dove viveva il 62enne. Le indagini avevano subito portato in seguito all’identifiazione e all’arresto di un 18enne accusato del suo omicidio. Il ragazzo, interrogato dagli agenti, ha iniziato però a rilasciare delle dichiarazioni molto confuse sui motivi che lo avevano spinto ad uccidere la donna: una situazione che ha insospettito gli inquirenti che a quel punti hanno deciso di recarsi di nuovo nella casa della vittima.
E una volta arrivati sul luogo, mentre stavano perquisendo nuovamente l’abitazione, hanno iniziato a sentire delle urla, pur non capendo subito da dove provenissero. Iniziando a cercare nella casa, hanno così scoperto l’esistenza di un tunnel sotterraneo, molto rustico, e forse costruito in modo improvvisato poco tempo. Una volta entrati, hanno trovato alla fine di questo sentiero l’uomo, che versava in evidente stato confusionale, e con diverse ferite su tutto il corpo.
Dopo aver ricevuto le cure necessarie ed essersi ripreso, il 62enne ha raccontato alla polizia cos’era realmente accaduto quella sera: aveva infatti invitato lui e il 18enne nella sua abitazione per qualcosa insieme. A un certo punto però, complice l’ebbrezza, i due hanno iniziato a litigare, fino a quando il giovane non lo ha tramortito e chiuso nel seminterrato. E subito dopo, secondo gli inquirenti, si sarebbe recato nella stanza della donna per ucciderla.
Una storia tremenda che arriva oltretutto a meno di 24 ore di distanza dal ritrovamento in Algeria di Omar Bin Omran, un uomo rapito nel 1997 e che da quel momento in poi, è stato tenuto rinchiuso dal suo vicino di casa in una cantina per 27 anni.