Morte Angelo Onorato, la moglie e la figlia sono sicure: “Non si è suicidato”
Non si fermano le indagini per la morte dell’architetto Angelo Onorato, mentre la moglie e la figlia sui social ribadiscono che non si è trattato di un suicidio.
Continuano le indagini sulla morte di Angelo Onorato, marito dell’euro parlamentare Francesca Donato, trovato senza vita dalla moglie e la figlia a Palermo in un parcheggio all’interno della sua automobile, con una fascetta per elettricisti stretta al collo. In queste ore, sono tornare a parlare sui social sia Donato che la figlia, ringraziando tutti per il sostegno dimostrato e ribandendo che non si è trattato di un suicidio.
Onorato quel giorno aveva detto alla moglie di doversi recare a incontrare una persona che arrivava da Capaci per risolvere un problema, senza però rivelare il luogo dell’incontro. Qualche ora dopo, insospettita dal fatto che non rispondesse più alle chiamate, la Donato è riuscita a localizzare con il cellulare l’auto del marito e si è recata sul luogo trovandolo senza vita. E già poche ore dopo la sua morte, era emerso che l’uomo temeva da qualche tempo per la sua vita, rivelando queste sue preoccupazioni al suo avvocato di fiducia: “C’è gente che mi vuole male. Se muoio, sappiate che ho fatto tutto per salvare mia moglie, i miei figli.. per non mettervi nei guai”.
Al suo legale avrebbe inoltre consegnato una lettera da far ricevere alla moglie laddove gli fosse accaduto qualcosa di grave. Intanto, la Donato è stata sentita nella giornata in questura dagli inquirenti: “Angelo diceva di essere preoccupato. Ma lo ha sempre detto. Lo ripeteva per un parcheggio a Monreale, per i negozi, per un capannone affidato a un supermercato. I problemi ci sono sempre stati. Se avessi però capito che il problema stavolta era più grande del solito, col rischio della vita, sarei andata io alla polizia”.
Cosa è emerso dalla telecamera di videosorveglianza
Sembra che però le analisi condotte dalle forze dell’ordine sulle telecamere di videosorveglianza nel tratto di strada in cui è stato ritrovato, non abbiano rilevato la presenza di un altro uomo che è entrato in macchina, anche se questi potrebbe essere salito a bordo molto prima di arrivare con l’auto in quella zona. Anche perché la porta posteriore dell’auto è stata trovata semichiusa, segno che qualcuno era forse entrato da dietro, per poi strangolare l’uomo con quella fascetta. Nella giornata di oggi verrà effettuata l’autopsia sul corpo dell’uomo che potrebbe riverlarsi decisiva per capire cosa gli sia accaduto e se si sia trattato o meno di un omicidio.