Giada Zanola, arriva una nuova testimonianza: temeva di essere ricattata dal compagno con un video hot
Un’amica della donna ha rivelato come la Zanola temesse di essere ricattata dal compagno per la diffusione di un loro video intimo.
Continuano ad emergere nuovi dettagli sulla morta di Giada Zanola, la donna di 34 anni precipitata da un cavalcavia in un tratto autostradale di Vigonza, che si trova in provincia di Padova. Inizialmente l’ipotesi degli inquirenti era che la donna si fosse suicidata, ma fin dalle prime ore di indagine è emerso invece il sospetto che ad ucciderla sia stato invece il suo compagno Andrea Favero, con cui la Zanola aveva un figlio di 3 anni.
Favero si trova al momento in carcere con l’accusa di omicidio volontario e la prima versione che ha raccontato alle forze dell’ordine, non ha convinto per nulla gli investigatori. Troppi i vuoti di memoria dell’uomo che ha però ammesso come tra i due vi sia stato un acceso litigio parcheggiati proprio in quel tratto autostradale. Una lite di cui l ‘uomo dichiara però di non ricordare i contorni, asserendo però che la compagna voleva impedirgli di vedere il figlio.
La Zanola infatti, come è emersa anche dalle testimonianze delle sue amiche, era intenzionato a lasciare Favero, e aveva già annullato il matrimonio programmato a settembre, raccontando a chi le era più vicino che il compagno la maltrattava e che aveva adesso intenzione di lasciarlo e cambiare vita.
Morte Giada Zanola, la donna temeva di essere ricattata dal compagno con un video hot
E spunta adesso un altro particolare, rivelato da una delle amiche della donna: sembra infatti che la Zanola temesse che Favero divulgasse su internet un suo video hot, mentre era intenta a fare l’amore con lui. Una rivelazione che portato subito gli inquirenti ad avvisare la Polizia Postale a verificare se questo video esista davvero nel cellulare dell’uomo. Il vero mistero però è che il telefono di Giada Zanola risulta al momento introvabile, nonostante le ricerche svolte dalle forze dell’ordine sia sul luogo in cui è stata ritrovata senza vita, che nella sua abitazione. E il sospetto adesso, è che sia stato proprio Favero a disfarsene per non lasciare prove del suo omicidio.