Tragedia del Natisone, la famiglia di Cristian: “Le ricerche non si fermino, confidiamo di ritrovarlo vivo”
Continuano le ricerche per ritrovare Cristian, l’ultimo dei dispersi nella tragedia del Natisone che è costata la vita alla sua fidanzata e un’amica che era con loro. La famiglia ha lanciato un appello alle autorità.
Non si fermano le ricerche dei vigili del fuoco per tentare di ritrovare Cristina, l’ultimo dei dispersi nella tragedia del Natisone. Le operazioni di perlustrazione infatti continuano, come ha precisato il sindaco di Premieracco con un post su facebook, e nella zona sono attualmente impegnati 38 vigili del fuoco, a cui vanno aggiunti i sub che si trovano al momento a scandagliare la forra del Natisone.
Sul posto sono arrivati nella giornata di ieri 9 Giugno 2024 anche i genitori del ragazzo, raggiungendo così il fratello del 20enne, che invece è arrivato già nei primi giorni della tragedia in cui hanno perso la vita le due ragazze. Le speranze di ritrovare vivo Cristian sono ormai prossime alle zero considerato che si è arrivati all’undicesimo giorno di ricerche. la priorità della sua famiglia, come ha dichiarato il loro legale Gaetano Laghi, è che gli inquirenti non smettano di cercarlo, convinti che esiste ancora una possibilità di trovarlo vivo: “Il fratello di Cristian mi ha pregato di chiedere a tutte le autorità preposte di continuare le ricerche del ragazzo a oltranza, confida che sia ancora vivo e vuole fare di tutto per trovarlo”.
Patrizia Cormos, Bianca Doros, e il fidanzato di quest’ultima Cristian Casian Molnar, si erano recati il 31 Maggio a fare una scampagnata in quella zona e desiderosi di vedere da più vicini il fiume Natisone, si erano recati nell’isolotto centrale, inconsapevoli del fatto che la piena del fiume sarebbe arrivata di lì a poco, senza lasciargli via di fuga.
Il disperato tentativo dei vigili del fuoco: la fune lanciata ai tre ragazzi
Quando infatti i tre ragazzi si sono resi conto di essere circondati dall’acqua era ormai troppo tardi, a quel punto hanno iniziato ad urlare e chiamare al contempo gli operatori del 118 per segnalare la loro posizione e chiedere. I vigili del fuoco si sono recati subito sul luogo, ma purtroppo ogni tentativo di portarli in salvo, tra una dune che era stata lanciata dai ragazzi che però non sono riusciti ad afferrarla si è rivelata inutile, e i tre sono stati infine trascinati dalla corrente. I corpi della Doros e della Cormos sono stati recuperati pochi giorni dopo, mentre quello del ragazzo non è mai stato invece ritrovato, e secondo gli inquirenti la corrente potrebbe averlo trascinato in una zona a cui nemmeno i sub riescono ad accedere.