Una nuova inchiesta condotta dai carabinieri del Ros ha portato a iscrivere nel registro degli indagati anche il primo cittadino di Reggio Calabria.
C’è un nuovo scandalo che è appena scoppiato nella città di Reggio Calabria, nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dai carabinieri del Ros e che ha portato all’esecuzione di quattordici misure di custodia cautelare con l’accusa di reato di scambio elettorale politico-mafioso.
E tra gli indagati c’è anche il sindaco della città Falcomatà. Le indagini riguardano presunti illeciti che sarebbero stati commessi alle elezioni regionali che si sono tenute tra il 2020 e il 2021. Per 7 dei 14 indagati è scattato il carcere, mentre per altri quattro sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ciò che gli investigatori ritengono di aver scoperto, è che le elezioni sarebbero state influenzata dalla cosa mafiosa degli Araniti che avrebbero esercitato fortissime pressioni sulla politica locale affinché venissero tutelati gli interessi dell’organizzazione criminale.
Per il clan dunque sia le elezioni regionali che quelle comunali a Reggio Calabria che si sono tenute nel 2021 sono diventate un’opportunità per corrompere le figure politiche del luogo che avrebbe finito per coinvolgere anche Falcomatà, eletto sindaco della città in quell’occasione. Insieme a lui è anche indagato il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale Giuseppe Neri. Il sospetto degli inquirenti è che il primo cittadino di Reggio Calabria abbia stretto accordi con gli esponenti della cosca, in modo da agevolare la sua ascesa politica, ottenendo in cambio che questi non ostacolasse la loro attività.