Per gli inquirenti quello di Giusy Levacovich non è stato un suicidio, e adesso il marito è il principale sospettato.
Alla fine, Marco S., marito di Giusy Levanovich, trovata senza vita ieri mattina 11 Giugno 2024 intorno alle ore 10, si è presentata di sua spontanea volontà nella caserma dei carabinieri di Buggiano. Gli inquirenti infatti, una volta arrivata la segnalazione del ritrovamento del corpo della donna, che si era apparentemente impiccata, si erano subito messi alla ricerca del marito senza però riuscire a rintracciarlo.
Una ricerca che si era fatta ancora più intensa dopo che le prime ore di indagine avevano convinto le forze dell’ordine che la donna non si fosse in realtà suicidata. A scoprire il suo cadavere era stato uno dei figli che aveva immediatamente avvisato i carabinieri che si erano subito recati sul luogo.
A dispetto di come era stata trovata infatti, i primi esami medico-legali fatti sul corpo avevano trovato intorno al suo collo dei chiari segni di strangolamento che non poteva in alcun modo essersi inflitta da sola. E dunque, è iniziata ad emergere la tesi secondo cui in realtà quel suicidio fosse una messinscena e la donna fosse stata in realtà uccisa.
E così sono iniziate subite le ricerche per interrogare il marito che però non hanno dato alcun frutto, fino a quando l’uomo non si è presentata di sua spontanea volontà in caserma. Si tratta oltretutto di una persona che era già nota alle forze dell’ordine, in quanto negli anni precedenti, era stato arrestato più di una volta per il reato di furto nei paesi vicini come Lucca e Prato.
E adesso è il principale sospettato per l’omicidio della donna, e l’’ipotesi avanzata in queste ore dagli inquirenti è che l’omicidio sia avvenuto al termine di una lite molto accesa. Una delitto d’impeto dunque, in cui l’assassino, una volta ripresosi dal raptus che lo aveva colto, avrebbe tentato di simulane il suicidio.