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Omicidio Paganelli, ecco perchè gli inquirenti hanno deciso di indagare il vicino di casa della donna

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli insieme alla famiglia (ANSA)

Sono emersi nuovi dettagli sui motivi che hanno portato gli inquirenti a iscrivere Louis Dassilva nel registro degli indagati per l’omicidio di Pierina Paganelli

Per tanti mesi l’omicidio di Pierina Paganelli è rimasto avvolto nel mistero. La donna è stata brutalmente uccisa con diverse coltellate nell’ottobre del 2023, mentre faceva rientra da una riunione della congregazione religiosa dei testimoni di Geova di cui faceva parte.

L’assassino l’aveva aspettata al suo rientro a casa in garage, e, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, è riuscito a coglierla di sorpresa e ad ucciderla brutalmente con diversi fendenti al torace, per poi darsi alla fuga. Un delitto consumato nel giro di pochissimi minuti Era stata la nuora della Paganelli, Manuela Bianchi, a ritrovare il suo corpo e dare subito l’allarme. A quel punto sono iniziate le indagini da parte degli inquirenti che però, per otto lunghi mesi, non hanno portato a nessuna iscrizione nel registro degli indagati.

Non che non ci fossero sospettati, dato che ad esempio era emerso che proprio la nuora Bianchi aveva intrapreso una relazione con il vicino di casa Louis Dassilva, di cui la Paganelli era venuta a conoscenza. Ma nessun elemento sembra essere emerso in tal senso, per andare oltre le semplici ipotesi.

I funerali di Pierina Paganelli
I funerali di Pierina Paganelli (ANSA) – Spynews.it

Omicidio Paganelli, il vicino Dassilva incastrato, secondo alcune indiscrezioni, dalle telecamere

Che però il caso fosse vicino ad una svolta, lo si era già intuito il mese scorso, quando i legali della famiglia Paganelli aveva dichiarato di sapere che la magistratura stava per finalmente per comunicare un indagato verso cui erano emerse prove decisive. E difatti la settimana scorsa proprio il vicino Louis Dassilva è stato formalmente indagato ed emerge in questi giorni, come pare sia stato risolutive in tal senso, le immagini analizzate dalle due telecamere di videosorveglianza poste nei pressi di Via Ciclamino.

Che queste avessero inquadrato il killer dopo il delitto, era un particolare che si era saputo già nel primo mese di indagini, ma gli inquirenti avevano sempre negato che si trattasse di un volto riconoscibile. E invece sembra che vi siano elementi per ritenere che l’uomo inquadrato fosse proprio Dassilva.