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Omicidio Cecchettin, pubblicato l’interrogatorio di Filippo Turetta: “Lei urlava aiuto, e io l’ho colpita”

Gino Cecchettin, padre di Giulia
Gino Cecchettin, padre di Giulia (ANSA) – Spynews.it

È diventato pubblico in questi giorni il verbale dell’interrogatorio di Filippo Turetta su cos’è accaduto la sera che ha deciso di uccidere l’ex fidanzata.

A distanza di oltre sette mesi dall’omicidio di Giulia Cecchettin, sono diventati pubblici i verbali dell’interrogatorio a Filippo Turetta, le’x fidanzato che, non accettando la fine della loro relazione, ha deciso di uccidere la 22enne dopo una serata passata insieme in cui erano andati a cna fuori.

Un caso che fin dai primi giorni, ha scosso l’intera Italia. Inizialmente la loro era diventata, nella cronaca nera italiana, la storia di due ex fidanzatini scomparsi, ma sono bastati pochi giorni affinché emergesse la verità più atroce, ovvero che Turetta aveva ucciso la sua ex fidanzata per poi darsi alla fuga in Germania, dove è stato ritrovato dalle forze dell’ordine tedesche. Turetta, una volta estradato in Italia, ha ammesso fin dall’inizio le sue colpe, e adesso emergono i particolari di cosa ha raccontato agli inquirenti negli interrogatori sull’omicidio che ha compiuto.

Il ragazzo ha infatti raccontato agli inquirenti di quell’ultima serata trascorsa insieme alla Cecchettin, dove avevano fatto shopping nel pomeriggio per poi andare a cena in un centro commerciale. Durante il viaggio di ritorno i due si erano fermati in un parcheggio distante poco più di centocinquanta metri dall’abitazione della ragazza.

Turetta ripreso dalle telecamere il giorno dell'omicidio
Turetta ripreso dalle telecamere il giorno dell’omicidio (ANSA) – Spynews.it

Il racconto di Turetta agli investigatori: “L’ho rincorsa quando è scesa dalla macchina”

E da lì, racconta Turetta, è nato il litigio che l’ha portato ad aggredire ed uccidere la ex: “Volevo darle un regalo, una scimmietta mostriciattolo. Con me avevo uno zainetto che conteneva altri regali: un’altra scimmietta di peluche, una lampada piccolina, un libretto d’illustrazione per bambini. Lei si è rifiutata di prenderlo. Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava ‘sentendo’ con un altro ragazzo”.

A quel punto lui l’aggredisce e lei decide di scendere dalla macchina urlando al ragazzo che non sarebbero mai tornati insieme:“L’ho rincorsa, l’ho afferrata per un braccio tenendo il coltello nella destra. Lei urlava ‘aiuto’ ed è caduta. Mi sono abbassato su di lei, le ho dato un colpo sul braccio, mi pare di ricordare che il coltello si sia rotto subito dopo. Allora l’ho presa per le spalle mentre era per terra. Lei resisteva. Ha sbattuto la testa. L’ho caricata sul sedile posteriore”.