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Omicidio 17enne Pescara, il papà carabiniere del 16enne coinvolto: “È andata anche peggio di come raccontano i giornali”

Omicidio 17enne, i carabinieri sul luogo del delitto
Omicidio 17enne, i carabinieri sul luogo del delitto (ANSA) – Spynews.it

Emergono nuovi particolari sulla morte del 17enne Thomas, ucciso da un gruppo di coetanei a Pescara per un debito di droga.

Continuano le indagini sulla morte del 17enne ucciso a Pescara da un gruppo di suoi coetanei a causa di un debito di droga. Un omicidio cruento, per cui già nei giorni scorsi le forze dell’ordine avevano fermato e interrogato due ragazzi provenienti dalla borghesia della città, uno figlia di un avvocato a l’altro di un carabiniere, con uno dei due che aveva confessato di essere stato spettatore della morte del ragazzo, confermando il sospetto degli inquirenti che fosse stato proprio un debito accumulato a causa della droga, a far scattare la violenza omicida del gruppo.

E purtroppo, i particolari emersi nelle ultime ore dagli interrogatori, raccontando di come Thomas, questo il nome della giovanissima vittima, è stato ucciso in modo estremamente cruento. Non solo è stato infatti accoltellato per più di venti volte, ma sembra che il gruppo abbia inferito su di lui anche mentre stava morendo, sputandogli addosso e spegnendoli addirittura una sigaretta addosso.

Le famiglie degli indagati si sono dichiarate sotto schock nell’apprendere che i loro figli sono stati coinvolti in un omicidio dai contorni così crudeli. E colpiscono molto in tal senso, le dichiarazioni rilasciate dal padre di uno degli indagati, un carabiniere: “Mio figlio vivrà una vita da consegnato come diciamo noi. Desidero che tenga presente nel tempo cosa è accaduto, che abbia vivo il ricordo del ragazzo che ha visto morire e che ne sia all’altezza”.

Un biglietto e dei fiori lasciati dagli amici della vittima nel luogo in cui è stato ucciso
Un biglietto e dei fiori lasciati dagli amici della vittima nel luogo in cui è stato ucciso (ANSA) – Spynews.it

Il padre di uno degli indagati: “Non mi assolvo come padre, mio figlio deve fare un percorso”

L’uomo ha poi continuato spiegando che “Non solo non mi assolvo come padre, ma dico che qui nessun adulto può assolversi davvero. E dico che forse è peggio di come la state rappresentando voi”. L’auspicio, conclude il carabiniere, è che adesso il figlio si prenda le conseguenze di quanto accaduto (Nonostante da quanto risulta sia stato solo spettatore del delitto e non abbia materialmente ucciso il 17enne) e possa fare un percorso per migliorare la sua vita.

Intanto, sono stati pubblicati alcuni stralci del decreto di custodia cautelare per i ragazzi coinvolti, con il Gip che parla chiaramente di un delitto cruento, in cui la giovane vittima è stata uccisa con ferocia e crudeltà: “Ciò che emerge è l‘assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto”.