Giada Zanola stordita prima di precipitare nel vuoto: cosa hanno rivelato gli esami tossicologici
I risultati degli esami tossicologici fatti sul corpo, hanno evidenziato come la donna avesse assunto dei sedativi qualche ora prima della morte.
Ci sono delle novità sulla morte di Giada Zanola, la donna precipitata da un calvalcavia dell’autostrada A4 nel Padovano. Una tragedia che inizialmente era stata etichettata come suicidio, ma per cui in seguito è stato indagato il compagno della donna Andrea Favero. Gli inquirenti infatti fin dai primi giorni di indagine hanno scoperto che il loro rapporto di coppia era molto burrascoso negli ultimi tempi, e per questo hanno deciso di interrogare a fondo Favero su quanto accaduto quella sera.
E la versione dell’uomo fornita alle forze dell’ordine, si è rivelata confusa, fino ad ammettere che quella sera erano insieme parcheggiati di fronte al cavalcavia, e che non ricordava bene cosa fosse accaduto, ma che viveva comunque da tempo nell’ansia che la donna gli impedisse di vedere il figlio che avevano insieme di tre anni, in quanto erano ormai vicini alla separazione.
E adesso sono arrivati gli esami tossicologi fatti sul cadavere della donna che hanno mostrato come la 33enne avesse assunto dei sedativi nelle ore precedenti la morte. Un’evidenza che porta gli inquirenti a sospettare che la Zanola possa essere stata stordita e poi gettata giù dal cavalcavia. Anche perché non risulta che in quel periodo alla donna fossero stati prescritti ansiolitici, nonostante in passato avesse sofferto di problemi psicologici. Per questo al compagno potrebbe adesso anche essere contestata la premeditazione dell’omicidio.
Gli amici della Zanola sostengono non avesse mai manifestato intenzioni suicide
Resta al momento difficile capire quale sarà la posizione di Favero in merito a queste nuove evidenze e come si comporterà la sua difesa. Nei primi interrogatori infatti, l’uomo aveva a un certo punto ammesso di aver ucciso lui la campagna, salvo poi ritrattare, spiegando che in realtà non ricordava nulla della lite di quella sera.
Intanto, le testimonianze degli amici della donna raccolte dagli investigatori, sembrano tutte andare nella stessa direzione, ovvero che la Zanola non aveva dato segnali preoccupanti sulla sua salute mentale, e che non aveva mai manifestato l’intenzione di togliersi la vita.