Dopo giorni di ricerche, sembra che gli inquirenti abbiano trovato degli indumenti personali riconducibili a Francesca Deidda.
Ci sono dei nuovi sviluppi sul caso di Francesca Deidda, la donna di 42 anni, la cui scomparsa è stata denunciata dal fratello e dalla collega di lavoro. I due infatti, a fine maggio, hanno iniziato a insospettirsi sia del fatto che la donna non si faceva vedere di presenza, che del contenuto di alcuni messaggi che li hanno infine convinti che non era la Deidda, a messaggiare con loro al cellulare.
Da lì la decisione di denunciare tutto alle autorità, che dopo alcuni giorni di indagine, hanno incriminato il compagno Igor Sollai. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a uccidere Francesca Deidda, e il movente sarebbe una relazione extraconiugale che l’uomo aveva intrapreso da diverso tempo con un’altra donna.
Nel frattempo però, le ricerche per ritrovare la 42enne non si sono mai interrotte, e hanno adesso portato a degli sviluppi.
Le autorità hanno per il momento diffuso ancora pochissime informazioni, ma quello che è stato confermato, è che sono stati ritrovati, nella giornata del 10 Luglio 2024, indumenti o effetti personali che sono riconducibili alla donna, nella zona compresa tra il Sinnai e Vito. Non è chiaro però, se questa conferma arrivata dalle autorità sia il preludio al ritrovamento del suo cadavere, con i familiari che sperano invece esistesse la possibilità che la Deidda sia ancora viva.
Per gli inquirenti in ogni caso, Sollai avrebbe comunque ucciso e occultato il cadavere, e si sarebbe poi finito lei con amici e familiari utilizzando il suo telefono. L’uomo per il momento ha scelto di non rispondere alle accuse nel corso del primo interrogatorio davanti al Gip, e si trova in carcere. Agli amici sembra aver però confidato di essere innocente, sostenendo la tesi che la moglie si sia invece allontanata volontariamente spiegando che come coppia stavano attraversando un momento di forte crisi.
Elementi riconducibili alla donna (in particolare indumenti ed effetti personali) sono stati infatti trovati nel corso dell’ampio rastrellamento di stamattina, 10 luglio, nella zona compresa tra Sinnai e San Vito, nel punto in cui si è agganciata per l’ultima volta la cella dello smartphone della 42enne.