Pierina Paganelli, arrestato il vicino Louis Dassilva: per gli inquirenti è stato lui a uccidere l’anziana
Dopo mesi di indagini, le forze dell’ordine hanno arrestato Louis Dassilva con l’accusa di aver ucciso la vicina di casa Pierina Paganelli.
Alla fine, dopo che il suo nome era stato iscritto nelle scorse settimane nel registro degli indagati, Louis Dassilva è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la sua vicina di casa Pierina Paganelli, una donna di 78 anni brutalmente assassinata nell’ottobre del 2023 nel garage di casa sua. Un omicidio efferato, con la donna che era stata colta di sorpresa al suo rientro a casa, di ritorno da una riunione della congregazione dei testimoni di Geova di cui faceva parte, assalita e colpita al petto con 29 coltellate.
Era stata la nuora della donna, Manuela Bianchi, a ritrovare il suo cadavere la mattina dopo e a dare subito l’allarme alla polizia. A quel punto sono iniziate le indagini da parte degli inquirenti, che però per mesi sono rimaste sottotraccia, senza che vi fosse un sospettato ufficiale. Fino all’incriminazione di Dassilva che affonda però le radici in alcune verità che erano state scoperte già dopo pochi giorni di indagine.
Era infatti emerso quasi subito che la nuora Manuela Bianchi avesse intrapreso una relazione extra coniugale con il vicino di casa Louis Dassilva, di cui la Paganelli era venuta a conoscenza. E soltanto in questi giorni, si è saputo che l’uomo aveva oltretutto manifestato questa sua paura in alcune intercettazioni telefoniche. E così, dopo mesi di indagini, è arrivato l’arresto dell’uomo, motivato, come si legge nell’ordinanza promulgata dal Gip di Rimini Vinicio Cantarini da “una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e indubbia concordanza tra loro”.
Gli inquirenti sono convinti che sia Dassilva l’uomo ripreso dalla telecamere subito dopo l’omicidio
Ci sarebbe poi un video estrapolato dalle telecamere di videosorveglianza che riprenderebbero Dassilva quella notte subito dopo l’omicidio, così come l’analisi svolta sul suo cellulare, sarebbe riuscita a invalidare l’alibi che aveva fornito inizilamente alle forze dell’ordine.
L’uomo aveva infatti raccontato che la notte dell’omicidio era rimasto nella sua abitazione a riposarsi e smaltire le conseguenze di un incidente che aveva avuto con il motorino, e di non essersi mosso da casa fino alla mattina seguente. Ma per gli inquirenti è lui l’uomo ripreso nel video fuori dal plesso residenziale in cui vivono sia lui che a Paganelli, nonostante va comunque precisato che la scarsa qualità dei filmati acquisiti, non permetta di sovrapporre scientificamente i suoi tratti fisionomici con quelli dell’uomo protagonista del video.