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Pierina Paganelli, la rivelazione della Bianchi dopo l’arresto di Dassilva: “Inconsciamente ho sempre avuto paura”

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli (ANSA) – Spynews.it

Emergono nuovi dettagli dall’ultimo interrogatorio di Manuela Bianchi in questura, in cui ha parlato del suo ex amante, accusato dell’omicidio della suocera Pierina Paganelli.

Dopo l’arresto di Louis Dassilva, accusato dell’iomicidio di casa della vicina di casa Pierina Paganelli, avvenuto nell’ottobre del 2023, le forze dell’ordina hanno deciso di richiamare nuovamente Manuela Bianchi in questura, per sottoporla ad un interrogatorio durato in tutto circa sette ore. È stata proprio la Bianchi a trovare il cadavere della suocera in garage la mattina dopo, e a dare l’allarme agli inquirenti. Secondo la Procura infatti, il 34enne ha deciso di uccidere l’anziana, nel timore che scoprisse la relazione extraconiugale che aveva intrapreso con la nuora.

E ciò che sembra essere emerso in quest’ultimo interrogatorio, è che anche la Bianchi, che nelle scorse settimane aveva difeso Dassilva ritenendolo innocente, ha mostrato dei dubbi agli inquirenti circa la sua possibile pericolosità. Gli investigatori avrebbero infatti ad un certo punto chiesto alla donna se ritenesse il suo amante un uomo violento, e la Bianchi avrebbe a quel punto raccontato un episodio avvenuto tempo prima, in cui l’ex marito di Valeria Bartolucci (Moglie di Dassilva), aveva mandato tre uomini sotto casa sua per pestarlo.

Una rissa a cui il 34enne non si era sottratto risultando infine anche vincitore. Agli inquirenti la donna avrebbe poi confidato: Inconsciamente ne ho avuto paura, ancora non ci posso credere. Ma se è stato lui è giusto che venga punito”. Sembra poi che già in precedenza, la Bianchi, in una conversazione avuta con il fratello Loris, abbia descritto il suo amante come una persona “molto capace a nascondere le cose).

Secondo la criminologa Buzzone l’impianto accusatorio conto Dassilva è molto debole

Louis Dassilva verrò nuovamente interrogato nei prossimi giorni, e intanto la criminologa Roberta Bruzzone getta dei dubbi sulla sua possibile colpevolezza. La donna sostiene infatti che l’impianto accusatorio che ha portato al suo arresto, sia debole sotto molti punti di vista, a partire dal filmato che secondo le forze dell’ordine, inquadra il 34enne subito dopo l’omicidio, senza però poterne avere la certezza in quanto la qualità del filmato è troppo bassa per un vero riconoscimento facciale.

La Bruzzone ha dichiarato: “Quel filmato sgranatissimo, non è riconducibile in maniera univoca a Louis. Abbiamo tutti i presupposti tecnici per dimostrarlo. Ci sono tanti altri passaggi poco chiari e opinabili, riassumerli risulta perfino complicato, anche perché in ogni riga di questa ordinanza ci sono motivi di censura a nostro modo di vedere. Riteniamo di avere ampio margine per andare a riesame”.