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Giallo a Vicenza, trovate delle ossa umane nascoste nella soffitta di una chiesa

Mistero a Vicenza, trovate delle ossa umane nascoste nella soffitta di una chiesa
Mistero a Vicenza, trovate delle ossa umane nascoste nella soffitta di una chiesa (Pixabay) .- Spynews.it

È stato il parroco a fare questa macabra scoperta, avvisando subito le forze dell’ordine che hanno subito mandato i resti umani in laboratorio.

C’è un vero e proprio giallo in provincia di Vicenza, dove è stato ritrovato nei giorni scorsi, all’interno di un sacco in una soffitta della parrocchia di San Giovanni Battista, delle ossa appartenenti allo scheletro di una donna di età compresa tra i 45 e i 55 anni. La notizia è diventata pubblica in questi giorni grazie ad un’esclusiva del giornale di Vicenza, e da quanto si apprende, sembra che sia stato il parroco a fare questa macabra scoperta, avvisando subito le forze dell’ordine.

Dopo essersi recati sul luogo e aver appurato che si trattava davvero di ossa umane, queste sono state spedite all’Università di Padova, per essere analizzate dall’anatomopatologo Giovanni Cecchetto. Sembra che i primi accertamenti abbiano stabilito come queste ossa nascoste nella soffitta della chiesa, siano vecchie di almeno cinquant’anni, e non sono state riscontrate lesioni di tipo traumatico. La Procura ha aperto adesso un’inchiesta per occultamento di cadavere.

Cosa hanno rivelato l'analisi sulle ossa
Cosa hanno rivelato l’analisi sulle ossa (Pixabay) – Spynews.it

Una delle ipotesi è che le ossa appartengano a un soldato della seconda guerra mondiale

Una delle prime ipotesi fatte su questo rinvenimento, è che le ossa appartengano ad un soldato ai tempi della seconda guerra mondiale, in quanto in quell’epoca, il Comune di Stoccareddo di Gallio ospitava al suo interno un cimitero militare per custodire i resti dei militare caduti nelle battaglie del Val Bella, del Col del Rosso e del Col d’Echele.

Si ipotizza dunque che queste ossa siano in realtà molto più vecchie di quanto hanno mostrato i primi accertamenti e che siano riemerse una prima volta negli anni Settanta, con il parrocco che in quell’occasione, forse dimenticando di consegnarle all’ufficio di onoranze dei caduti, le aveva riposte in soffitta. Sembra però, anche se non ci sono ancora conferme in merito, che analisi più approfondite sulle ossa abbiano dimostrato in modo inequivocabile come i resti umani risalgano agli anni settanta.