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Vincenza Saracino picchiata e uccisa con cinque coltellate alla gola: cosa ha rivelato l’autopsia

Vincenza Saracino
Vincenza Saracino (Fonte: X) – Spynews.it

Sono stati resi pubblici i risultati dell’autopsia condotta sul corpo di Vicenza Saracino, uccisa il 2 Luglio e ritrovata senza vita in un capannone abbandonato.

Emergono nuovi particolari sulla morte di Vincenza Saracino, la donna di 50anni proprietaria di un sexy shop nel comune di Preganziol, in provincia di Treviso, uccisa mentre si stava recando al lavoro. È stato il marito a denunciare la sua scomparsa alle forze dell’ordine, dopo che non riusciva più a rintracciarla al cellulare, preoccupato in quanto non era ancora rientrata a casa.

Le ricerche degli inquirenti sono durate per circa 24 ore, prima che il suo cadavere venisse ritrovato in un casolare vicino l’abitazione dei coniugi. Dopo i primi accertamento era emerso che la donna non era stata vittima di violenza sessuale, e dunque l’ipotesi fata dai carabinieri, è che fosse stata uccisa in seguito ad una rapina finita male. E adesso, sono diventati pubblici gli esami autoptici disposti sul corpo della 50enne che hanno smentito la prima impressione che avevano avuto le forze dell’ordine, ovvero che la donna fosse stata tramortita e uccisa senza nemmeno fare resistenza.

Non è andata così, perché l’autopsia ha invece dimostrato come la Saracino abbia invece provato a difendersi, mentre veniva picchiata a mani nude per essere poi uccisa con cinque coltellate che l’hanno colpita alla gola e alla mandibola. Sul suo cadavere, sono state infatti riscontrate diverse ecchimosi, graffi e anche una frattura allo zigomo. La sua morte resta al momento dunque un mistero.

Volante dei carabinieri si reca nel casolare in cui è stato ritrovato il corpo
Volante dei carabinieri si reca nel casolare in cui è stato ritrovato il corpo (Fonte: X) – Spynews.it

Gli inquirenti provano a ricostruire i suoi ultimi movimenti prima dell’aggressione

Non ci sono indizi sui motivi che hanno spinto il suo assassino ad ucciderla in modo così brutale, e non è chiaro perché il suo corpo sia stato ritrovato in un capannone industriale abbandonato, a un centinaio di metri dall’abitazione che condivideva con il marito. La priorità degli inquirenti è al momento quella di ricostruire gli ultimi movimenti fatti dalla vittima il giorno della sua morte. Il 2 Luglio del 2024, la donna aveva lasciato il negozio che gestiva insieme al marito e aveva preso la sua bici elettrica per andare a fare la spesa. Nel tragitto è stata anche avvistata dai titolari di un tabacchino in cui si era fermata intorno alle ore 18, e da quel momento in poi, si sono però perse le sue tracce.