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Gorizia, maestra ai domiciliari incastrata dalle telecamere: maltrattava i bambini del suo asilo nido

Gorizia, maestra accusata di violenze e maltrattamenti sui suoi alunni (Pixabay) – Spynews.it

Le indagini sono iniziate Marzo, e sono state decisive per la sua incriminazione, le telecamere installate di nascosto dagli inquirenti all’interno dell’asilo nido.

Si trova per il momento ai domiciliari la maestra d’asilo di Gorizia accusata di violenza e maltrattamenti su bambini. Un caso che ha sconvolto la comunità in cui viveva, anche perchè parliamo di presunte violenze perpetrate nei confronti di bimbi da 1 a 3 anni. Le indagini dei carabinieri nei suoi confronti sono iniziate nel mese di Marzo di quest’anno, quando sono arrivate alcune segnalazioni, che raccontavano di come la donna avesse un atteggiamento violento e autoritario nei confronti dei piccoli che le venivano affidati.

A questo poi bisogna aggiungere anche delle frodi che la maestra avrebbe messo in atto nel convenzionare il suo asilo ad alcuni enti pubblici. Dopo le segnalazioni ricevute, le forze dell’ordine hanno iniziato ad indagare sul caso, fino ad arrivare a piazzare anche delle telecamere nascoste all’interno della struttura educativa.

E sono state proprio le cimici e le telecamere a documentare le violenze che avvenivano all’interno dell’asilo e che hanno portato, il 19 Luglio 2024, il Nucleo Antisofisticazione e sanità di Udine, in collaborazione con il Comando Provinciale del luogo, a far eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della donna.

La maestra è anche accusata di frode (Pixabay) – Spynews.it

Secondo gli inquirenti la donna avrebbe anche gonfiato il numero dei pasti giornalieri

Parallelamente, le indagini sembrano anche aver appurato come la donna, che era anche la responsabile legale della cooperativa che aveva in gestione l’asilo nido, gonfiasse ad esempio il numero inerente la fornitura dei pasti giornalieri ai bambini, in modo da incassare di più. Un sistema che purtroppo negli anni è stato utilizzato da diverse cooperative, allo scopo di incassare quanti più soldi possibili ai contributi pubblici per le strutture educative, a discapito naturalmente degli alunni, che si vedono per diretta conseguenza tagliare servizi essenziali.

Accuse molto gravi di cui dovrà adesso rispondere nel processo che la vede imputata per frode, maltrattamenti e violenza ai danni di minori.

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