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Alex Marangon, i genitori contro gli organizzatori del party: “Ci sentiamo presi in giro”

L’abbazia di Vidor (ANSA) – Spynews.it

La famiglia del 26enne ha dato incarico ad un esperto, per stabilire se il figlio quel giorno abbia assunto l’ayahuasca. Un particolare che potrebbe rivelarsi decisivo per le indagini.

È passato ormai quasi un mese dalla morte di Alex Marangon, il barista di 26 ritrovata senza vita nel fiume Pieve, dopo aver partecipato a una festa la sera prima che si teneva nell’abbazia di Vidor. Durante la notte, come raccontato dai testimoni che avevano preso parte al party notturno, il giovane aveva infatti deciso di andare a passeggiare da solo lasciando l’abbazia. La mattina dopo, quando chi lo conosceva si era accorto che non aveva fatto ritorno, sono subito iniziate le ricerche per ritrovarlo, dando l’allarme anche alle forze dell’ordine che si sono attivate a quel punto setacciando tutta la zona, fino al suo tragico ritrovamento.

Fin dalle prime ore di indagini, era emerso che Marangon quella sera aveva partecipato a un rituale in cui i partecipanti avevano assunto dell’ayahuasca, un potente e antico allucinogeno usato dagli sciamani delle antiche civiltà. la prima ipotesi degli inquirenti era dunque che il 16enne, stordito dalla droga, si fosse allontanato per fare una passeggiata e fosse caduto incidentalmente nel fiume.

Una tesi che è stata poi però smentita dai risultati dell’autopsia fatta sul corpo del ragazzo, che hanno invece evidenziato come Marangon sia stato probabilmente ucciso, vittima di un’aggressione che gli ha causato numerose ferite e che lo ha forse fatto infine cadere nel fiume. Da quel medico in poi dunque è stato aperto un fascicolo per omicidio, e le forze dell’ordine sono poi risucite a rintracciare anche gli organizzatore del rito allucinogeno, che però hanno negato di aver consumato droghe in quell’occasione.

I funerali di Alex Marangon (ANSA) – Spynews.it

I genitori di Marangon: “Non crediamo gli sia stata data solo una purga”

La famiglia però non è convinta, ed è per questo che negli ultimi giorni ha deciso di affidarsi ad un esperto in campo tossicologico, che avrà il compito di effettuare una perizia e stabilire se il 26enne ha assunto l’ayahuasca quella notte. Una scelta rivendicata dai genitori del ragazzo che non credono alla versione fornita dagli organizzatori del party nell’abbazia di Vidor: “Vorremmo che gli organizzatori ci dicessero davvero che cosa hanno fatto e che cosa hanno assunto perché ci sentiamo presi in giro quando sentiamo che è stata data solo una purga”.

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