Trovata morta in casa a 22 anni: nessun segno di effrazione nell’appartamento, si attendono i risultati dell’autopsia
L’appartamento non presentava segni di scasso o di effrazione e spetta dunque all’autopsia stabilire la causa della morte della 22enne Lucia Cosatti.
Continua per il momento a restare avvolta nel mistero la morte di Lucia Cosatti, la ragazza di 22 anni trovata senza vita nell’appartamento che condivideva con una sua collega di lavoro in provincia di Livorno. Ed è stata proprio quest’ultima a scoprire il suo corpo nella giornata di Giovedì, 25 Luglio 2024, a Marina di Cecina, un comune che si trova in provincia di Livorno. La ragazza si trovava nella località balneare della toscana per lavorare come aiuto cuoca in un locale del luogo.
Era conosciuta con il soprannome di “Luce” tra i suoi colleghi di lavoro, ed è stata proprio la coinquilina, dopo essere rincasata nell’appartamento che condividevano, ad accorgersi che la 22enne non rispondeva alle sue chiamate ed era priva di sensi.
Immediata la chiamata agli operatori sanitari del 118, ma purtroppo per la Cosatti non c’era più nulla da fare e al loro arrivo, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. Non si sa altro al momento, e gli inquirenti stanno provando adesso a capire se la ragazza sia stata vittima di un malore o se il suo decesso sia dovuto ad altre cause. Soltanto l’autopsia potrà sciogliere tutti i dubbi in merito, che dovrebbe essere eseguita nella giornata di oggi, 29 Luglio 2024.
Nessun segno di effrazione nell’appartamento
La 22enne veniva da una famiglia che gestisce delle attività in provincia di Udine legate al mondo della ristorazione. E dopo aver conseguito il diploma all’istituto tecnico commerciale, aveva deciso di provare delle esperienze lavorative fuori dalla sua regione per accumulare esperienza.
Di qui la decisione di spostarli a lavorare in Toscana per la stagione estiva. La madre ha dichiarato che aveva visto la figlia alcuni giorni prima, e che non riesce ancora a credere che sia morta. Le prime analisi condotte nell’appartamento che la giovane vittima condivideva con la collega, non sono stati riscontrati segni di effrazione, un particolare che sembra allontanare per il momento l’ipotesi che si tratti di un omicidio.