Chico Forti, il sindacato dei Carabinieri: “Accordo occulto tra gli Usa e il governo italiano”
Il sospetto del sindacato dei carabinieri è che Forti sia rientrato in Italia, dietro un accordo fatto sottobanco tra il governo Meloni e le autorità Usa.
Non si placano le polemiche intorno a Chico Forti, l’italiano condannato all’ergastolo in America per l’omicidio di un ristoratore con cui era in affari, e che è rientrato nei mesi scorsi in Italia, al termine di una battaglia portata avanti dai familiari durata 24 anni. Dopo il suo arrivo in Italia e il trasferimento in Carcere, Forti era finito nuovamente nella bufera per via di alcune testimonianze, che lo accusava di aver tentato di contattare un boss della ‘ndrangheta, affinché lo aiutasse silenziare Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, due giornalisti che hanno da sempre ostracizzato il suo rientro e l’attenzione che gli hanno dedicato la stampa e la premier Giorgia Meloni.
Adesso è stata invece il sindacato dei Carabinieri Unarma, con un comunicato pubblicato il 27 Luglio 2024, a insinuare il dubbio che dietro il suo ritorno in Italia, celebrato più volte come una vittoria del governo Meloni, che era riusciti laddove i suoi predecessori avevano fallito, ci sia stato in realtà un accordo sottobanco con le autorità americane per dare vita a un vero e proprio scambio di prigionieri.
La tesi del sindacato è che gli Stati Uniti abbiano in realtà dato il loro benestare dopo tutti questi anni ad estradare Forti, per far in seguito rientrare negli stati uniti, Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth, i due uomini condannati per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega.
Unarma: “I due assassini di Cerciello hanno ricevuto uno sconto di pena”
Nel comunicat pubblicato da Unarma si leggono infatti accuse molto pesanti: “Già nel 2019 un articolo de Il Giornale si ipotizzava in tempi non sospetti uno scambio di prigionieri, suggerendo che i due studenti americani avrebbero potuto scontare la loro pena negli Stati Uniti in cambio del rientro in Italia di Chico Forti, condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti. Oggi, a distanza di cinque anni, ci troviamo di fronte a una situazione in cui i due assassini del Vicebrigadiere Cerciello Rega hanno ricevuto uno sconto di pena”. Il sindacato spiega infatti come ad Hjorth siano stati già concessi gli arresti domiciliari, che sconterà in una casa a Fregene, e un suo rientro negli Usa diventa a questo punto possibile.