Non è chiaro se si sia trattato dell’ennesimo episodio di malasanità o se sia stata invece una scelta fatta dal medico.
Prosegue l’indagine della Procura di Patti sul caso del 30enne che alcuni giorni fa si è visto ingessare una gamba al pronto soccorso con pezzi di cartone per mancanza di stecche monouso, solitamente utilizzate per questo tipo di medicazione. Al momento è stato aperto un fascicolo conoscitivo, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati.
Non si placano le polemiche nel Messinese, dopo lo scandalo che travolto il Comune di san Piero Patti con un uomo di 30 anni che alcuni giorni fa, dopo essersi recato al pronto soccorso in seguito ad un infortunio alla gamba, è stato ingessato con dei pezzi di cartone, perché all’interno del presidio ospedaliero di primo soccorso, erano finite le stecche.
La Procura di Patti ha aperto sul caso un fascicolo conoscitivo, e l’episodio, con le foto che sono diventate virali sul web del cartone con cui viene ingessata la gamba al posto delle stecche, e hanno indignato tantissimi cittadini. Intanto la dottoressa del Pronto Soccorso costretta ad ingessare il paziente con queste modalità così primitive è stata ascoltata dalla commissione ispettiva regionale.
E la donna ha raccontato come “il pronto soccorso era pieno e dovevo trovare presto una soluzione per assicurare le cure agli altri malati”. Al medico vengono comunque contestati diversi fatti, tra cui una diagnosi sbagliata fatta al ragazzo senza prescrivergli alcuna terapia o consigliando un ulteriore consulto in un ospedale vicino tra Milazzo o Messina.
Il vero mistero di questa vicenda è se la dottoressa abbia ingessato il ragazzo con il cartone perchè non vi erano più stecche in magazzino e lo abbia ritenuto un intervento urgente oppure se sia stata una sua scelta arbitraria, come sembra sottintendere i vertici sanitari. Accuse che in ogni vengono respinte al mittente dal medico, che attraverso il suo avvocato ha dichiarato: “Qui il medico ha affrontato e risolto in emergenza il problema. Cosa si potesse fare in alternativa o se fosse possibile seguire altra via è argomento che meriterà un approfondimento ma non consentiremo che ciò avvenga attraverso un processo mediatico in cui la politica tenta di scaricare le proprie responsabilità”.