Colpo di scena nell’omicidio di Pierina Paganelli, salta la prova del Dna sui vestiti
I motivi, come sostiene il criminologo Davide Barzan, potrebbero essere dovuti a una cattiva conservazione dei reperti da parte delle forze dell’ordine.
Si complicano le indagini per l’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa nell’ottobre del 2023 nel garage di casa sua mentre stava rientrando da una riunione della congregazione dei Testimoni di Geova di cui faceva parte. Il suo caso aveva subito na svolta nei mesi scorsi, con l’iscrizione del vicino di casa Louis Dassilva nel registro degli indagati.
Secondo l’accusa, sarebbe stato infatti lui a uccidere l’anziana donna, nel timore che rendesse pubblica la sua relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, la nuora della Paganelli e anche colei che aveva trovato il corpo la mattina dopo dando l’allarme della polizia. Gli inquirenti stanno riscontrando un enorme difficoltà, come ha raccontato il consulente della Bianchi, Davide Barzan ai microfoni di Fanpage.it, nell’analizzare il Dna trovato sui vestiti della donna per accertare se possa coincidere con quello di Dassilva.
Una difficoltà che nasce dal fatto, a quanto sostiene Barzan, che i reperti siano stati conservati male dalle forze dell’ordine. Negli ultimi giorni inoltre, è stato fatto un sopralluogo nel complesso residenziale in cui viveva la Paganelli e dove è stata uccisa, per provare a verificare di nuovo il percorso fatto dal killer della donna quella sera, e le tempistiche con cui si è allontanato dopo averla accoltellata.
La prova regina che ha convinto gli inquirenti della colpevolezza di Dassilva
La prova regina che ha portato all’incriminazione di Dassilva sarebbe un filmato delle telecamere di sorveglianza che mostrano un uomo , con tratto non caucaisici come i suoi, avvicinarsi al complesso di Via Ciclamino nei momenti in cui si è consumato l’omicidio. Inoltre, che il soggetto ripreso avesse anche una sorta di tic nelle sue movenze mentre cammina, che coinciderebbe con quello di Dassilva. Ciò che poi ci tiene a sottolineare Barzan ai giornalisti è che “dall’esame dei verbali di trascrizione delle intercettazioni emerge un dato inequivocabile, ovvero che l’alibi di Manuela e Loris è inattaccabile. La sera del 3 ottobre 2023, tra le ore 22 e 22.30, si trovavano nell’appartamento di Manuela. I miei assistiti hanno sempre detto la verità, non hanno nulla da temere e sono fiduciosi nel prosieguo dell’indagine”.