Ha sparato due volte alla sua compagna in pieno centro per poi suicidarsi scatenando il panico tra la folla di persone presente in quel momento.
C’è ancora sgomento e incredulità a Collegno per la terribile tragedia che si è consumata nella giornata di ieri, Lunedì 19 Agosto 2024, nella piazza centrale del Municipio del paese, dove un uomo di 81 anni, Francesco Longhitano, ha ucciso la sua compagna Anna Lupo di 82 anni con due colpi di pistola.
Un delitto avvenuto in pieno centro, con l’uomo che, secondo le prime testimonianze raccolte, si sarebbe avvicinato alla donna urlando addosso che gli aveva rovinato la vita prima di spararle addosso per poi uccidersi. La compagna è stata subito soccorsa e trasportata in ospedale, dove è purtroppo deceduta. Le indagini continuano e sembra che l’uomo soffrisse di depressione da diverso tempo e che le liti con la sua compagna fossero sempre più frequenti.
Poco prima dell’omicidio, Longhitano si sarebbe recato sotto casa a prendere un caffè al bar come era solito fare tutti i giorni. Una vicina di casa raggiunta dai giornalisti della Stampa: “Anna? L’ho vista sabato e non ho notato nulla di strano. Ma spesso sentivo urla provenire da quella casa. Lasciava la porta sempre aperta per poter fuggire più in fretta. Lui era schivo, urlava e la insultava”. Un testimone che era presente al momento dell’omicidio, ha raccontato agli inquirenti come l’uomo avrebbe sparato un primo colpo alla donna facendola accasciare al suolo, e per poi continuare a inveire contro di lei intimandole di alzarsi esplodendo un secondo colpo. Subito dopo ha deciso di spararsi alla gola, cadendo a terra, e scatenando il panico tra le persone che erano presenti in piazza. L’arma del delitto sarebbe un revolver smith and wesson che l’uomo deteneva illegalmente, senza avere un regolare porto d’armi.
Sul duplice omicidio-suicidio che ha sconvolto Collegno, è intervenuto già nella serata di ieri il sindaco del paese Matteo Cavallone con un messaggio su Facebook: “Questo drammatico evento ci ricorda che la violenza, in qualsiasi forma e a qualsiasi età, è inaccettabile. È nostro dovere come comunità non solo condannare tali atti, ma anche lavorare insieme per prevenire simili tragedie in futuro. Dobbiamo essere vigili, ascoltare, e supportare chiunque possa trovarsi in una situazione di vulnerabilità”.