Strage Altavilla, secondo la Procura FIna e Carandente volevano trasformare la villetta in una chiesa
Gravi le accuse che la Procura ha mosso alla coppia di coniugi che però continuano a dichiararsi innocenti di fronte ai magistrati.
Arrivano delle novità sulla strage di Altavilla che sembra complicare la situazione di Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati, insieme a Giovanni Barreca e la figlia di quest’ultimo 17enne, di aver ucciso in preda al fanatismo religioso Antonella Salomone e i due figli, Kevin ed Emmanuel. I due coniugi avevano conosciuto Barreca sui social agli inizi di Gennaio. Ne sarebbe nata un’amicizia che avrebbe in seguito convinto l’uomo a ospitare i coniugi nella sua villetta, affinché lo aiutassero a scacciare il demonio dalla sua casa.
E secondo l’ipotesi a cui sta lavorando la Procura i coniugi avevano individuato in quella villetta, la location ideale per realizzare una chiesa evangelica. Barreca dal canto suo, aveva acconsentito a questa proposta, perché il suo desiderio era che i due lo aiutassero ad educare spiritualmente la sua famiglia, e in particolare la figlia 17enne. Ma non solo, nel loro operato i coniugi avrebbero tratto ispirazione da Gisella Cardia, una “santona” che a Trevignano aveva attirato centinaia di seguaci sostenendo di avere delle apparizioni della madonna.
L’accusa è che per portare avanti questo progetto, Fina e Carandente si sarebbero resi conto di aver bisogno di molto denaro, che però non era nelle loro disponibilità, considerato che la donna vendeva integratori e prodotti di bellezza, senza riuscire da questa attività ad accumulare grandi cifre, e Carandente fosse disoccupato.
I coniugi avrebbero visto nella Salomone un ostacolo al loro progetto
E anche per questo, avrebbero individuato in Barreca qualcuno che li poteva aiutare anche economicamente. E i primi screzi con Antonella Salomone sarebbero nati proprio per questo motivo: la donna infatti aveva iniziato a non tollerare più la presenza dei due coniugi a casa sua, anche perché aveva intuito che volessero rendere la loro casa una chiesa aperta alla loro setta, I Fratelli di Dio. E
forse per questo, secondo la ricostruzione della Procura, Fina e Carandente avrebbero assecondato il delirio di Barreca, che era in quel momento ossessionato dalla presenza dei demoni nella sua villetta. Sarebbero iniziati così quei riti purificatori che in poco si sono purtroppo trasformati in un triplice omicidio.