Era stata la famiglia a chiedere e ottenere la riesumazione della salma alcuni mesi, convinti che la donna non si sia suicidata.
Sono stati finalmente resi pubblici i risultati della nuova autopsia effettuata sul corpo di Lilian Resinovich, dopo che la famiglia nei mesi scorsi, al termine di una lunga battaglia legale, era riuscita ad ottenere la riesumazione della salma. La donna era scomparsa alla fine del 2021, e il suo corpo era stato ritrovato qualche settimana dopo, il 5 Gennaio 2024, in un parco vicino la sua abitazione.
Le indagini non hanno mai portato a nulla di risolutivo, perché la tesi del suicidio ha sempre presentato alcune criticità che hanno portato la famiglia a credere che la donna sia stata in realtà assassinata. E adesso, il nuovo esame autoptico sembra aver stabilito che la Resinovich potrebbe essere morta lo stesso giorno in cui è stata dichiarata la sua scomparsa. Questa sarebbe ciò che emerse dall’analisi sul cadavere portata avanti dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Milano. Non sembra invece essere emerso nulla di rilevante dall’analisi dei dispositivi elettronici della donna, anche se la relazione finale sarà fatta soltanto a fine anno.
I familiari continuano comunque a ritenere molto sospetta la posizione del marito Sebastiano Visintin, che secondo loro, e anche l’amante della donna Claudio Sterpin, avrebbe mentito fin dal giorno della scomparsa.
Sterpin ha ad esempio dichiarato agli inquirenti che Visintin non era in pescheria come aveva dichiarato agli inquirenti il giorno della scomparsa della donna. La famiglia dal canto suo invece, ha sempre ritenuto inspiegabile il comportamento dell’uomo, nelle settimane in cui è la 63enne è sparita, che non sembrava nemmeno volersi impegnare per cercarla. Accuse che il marito della Resinovich ha sempre negato con forza.