Titan, il sommergibile aveva avuto un guasto una settimana prima della tragedia
L’inchiesta è iniziata poco dopo la tragedia del Giugno 2023, e ha portato alla luce tutti i problemi di sicurezza del sommergibile.
Arrivano delle novità molto importanti sulla tragedia del Titan, il sommergibile imploso lo scorso Giugno del 2023, in un caso di cronaca che ha tenuto per giorni con il fiato sospeso tutto il mondo. Il Titan era stato progettato e costruito dalla società Ocean Gate per regalare ai propri clienti la possibilità di vedere dal vivo il relitto del Titanic.
Dopo la tragedia, sono emersi alcuni problemi di sicurezza del sommergibile, che era oltretutto un prototipo sperimentale, che hanno portato la Guardia Costiera ad aprire un’inchiesta che continua ancora adesso nei confronti della Ocean Gate, con il sospetto che l’azienda fosse a conoscenza che il Titan non rispettava alcune norme di sicurezza fondamentali. Intanto, la novità che è emersa in questi giorni, è che quando è imploso, il sommergibile era vicinissimo al Titanic, a una distanza di soli cinquecento metri. Nell’implosione persero la vita Stockton Rush, Ceo e fondatore di Ocean Gate, Titanic Paul-Henri Nargeolet, 77 anni, il miliardario inglese Hamish Harding, 58 anni, il miliardario pakistano Shahzada Dawood e il figlio Suleman Dawood, 19 anni.
L’inchiesta americana mira adesso a capire in che modo il Titan aveva ricevuto le autorizzazioni per immergersi ad oltre tremila metri di profondità, considerato che molti test effettuati avevano già dato segnali preoccupanti circa la stabilità del sommergibile.
L’ex direttore di Ocean Gate aveva avvertito Rush del pericolo
Fondamentale in questo senso la testimonianza dell’ex direttore operativo della Ocean Gate, David Lochridge, che agli inquirenti ha raccontato di aver sollevato più volte al Ceo Rush i problemi relativi alla sicurezza del Titan, ma di non essere stato mai ascoltato.
Un altro fatto emerso durante le indagini, è che sei giorni prima della tragedia, il Titan aveva manifestato un malfunzionamento, forse un problema al serbatoio, durante la riemersione che aveva portato ad uno schianto contro la paratia. Un altro segnale che a quanto pare era stato ignorato da Rush, che si sentiva così sicuro all’interno del sommergibile, da non avere alcuna paura a scendere insieme ai suoi clienti.